Con la nomina di Simeone di Cagno Abbrescia, il numero di presidenti o amministratori unici dell’Acquedotto Pugliese sale a 8 negli ultimi 17 anni. Un cambio al vertice ogni due anni, in media, un “ricambio” che non ha eguali nel resto delle società pubbliche. Continui stravolgimenti alla guida della più importante società partecipata del Mezzogiorno d’Italia che, secondo alcuni, non ha portato benefici all’azienda in termini di gestione e produttività.
Dal 2001 ad oggi, hanno provato – con fortune alterne – a governare l’Aqp Francesco Divella, poi Riccardo Petrella (il “filosofo dell’acqua”, come venne ribattezzato, voluto da Nichi Vendola che si dimise dopo circa 18 mesi), il ligure Ivo Monteforte, Gioacchino Maselli. Nicola Costantino, Lorenzo De Santis (è stato reggente per un breve periodo di transizione), Nicola De Sanctis e, adesso, Simeone Di Cagno Abbrescia.
Sono cambiati manager e forma giuridica, sono rimasti alcuni grandi problemi. L’ultimo in ordine di tempo, l’emergenza idrica che ha lasciato senza acqua migliaia di pugliesi e che, in parte, può essere imputata alla gestione dell’Acquedotto: per troppi anni le perdite nelle condotte idriche sono state vicine al 40%.
Ora la domanda che tutti si pongono è: quale sarà la strategia del nuovo cda? La settimana prossima si riunirà l’assemblea di Aqp (inizialmente era stata fissata la data del 23 marzo, ma cii sarà un rinvio) e verranno ratificate le nomine della giunta Emiliano, Simeone di Cagno Abbrescia sarà il presidente ma quasi certamente non avrà alcuna delega operativa. Nicola De Sanctis dovrebbe restare amministratore delegato (oltre che vice presidente), quindi sarà il vero “uomo-macchina” dell’Acquedotto Pugliese, ma potrà contare su altri due professionisti: l’amministrativista Luca Perfetti e l’avvocato Floriana Gallucci. Il professore Perfetti dovrebbe essere chiamato a “guidare” uno dei settori più complicati, quello degli appalti.