Il corpo dei vigili urbani a Bari è sotto organico. L’attuale numero di agenti della polizia locale, infatti, non è sufficiente a garantire un servizio adeguato per la città.
Troppa la differenza tra gli agenti in attività (545 unità) e il reale fabbisogno (secondo la legge regionale dovrebbero essere 892). Pensionamenti e blocco sostanziale delle assunzioni (il cosiddetto turnover), assieme ai trasferimenti in altri uffici, hanno prodotto le carenze attuali. Eppure un concorso per l’assunzione di nuovo personale nel corpo della polizia locale di Bari è stato fatto. E’ stato bandito nel 2013 per sette posti, diventati 29 tre anni dopo, quando è stata pubblicata la graduatoria. Su 400 domande, 130 sono risultate inidonee (e hanno presentato ricorso), mentre agli orali sono stati ammessi in 135, risultati idonei. E proprio da questo bacino potrebbe arrivare la soluzione per le carenze della polizia municipale. Alcuni di loro si son riuniti in gruppo, chiedendo il rispetto della dotazione del corpo previsto dalla legge regionale e la loro assunzione.
Quest’anno dovrebbero essere assorbiti in 22, che si aggiungono ai 39 dello scorso anno, per un totale di 61 tra idonei e vincitori. Mentre nel 2019 altri 34, lasciando di fatto fuori i 28 idonei che farebbero più che comodo all’amministrazione comunale. Ma c’è un ostacolo, come spiega Rocco Bitetto, tra gli idonei del concorso e portavoce del gruppo di aspiranti agenti rimasti ancora in attesa di una soluzione. E’ costituito dal tetto imposto alle’amministrazione comunale dalla Corte dei conti. “L’attuale situazione stagnante – spiega – non ci fa intravedere una propositiva volontà politica o politica-amministrativa. Infatti, alla luce dei recenti pareri della corte dei conti, gli impedimenti dettati dal blocco del turnover possono essere agevolmente aggirati da un più lungimirante calcolo che, per la polizia locale, va effettuato sull’intero monte dei risparmi di spesa (quiescenze, mobilità, trasferimenti ecc) in tutti i settori e non esclusivamente nella Polizia municipale. Questo determina che, sul monte quiescenze dell’ente, sul quale il comune ha calcolato una percentuale pari al 75% per gli amministrativi, va adesso calcolata ed aggiunta, ad esclusivo beneficio della Polizia locale., una percentuale ulteriore del 5% quest’anno e del 25% per gli anni successivi. Determinando -conclude – un aumento notevole degli spazi assunzionali”.
Di fatto, sottolinea Bitetto, la soluzione dovrebbe arrivare dalla volontà politica di risolvere il problema e completare l’assunzione anche dei 28 partecipanti al concorso risultati idonei ma non rientranti nel piano triennale del fabbisogno stilato dall’amministrazione comunale. Una soluzione auspicata anche dal compianto generale Nicola Marzulli, scomparso d’improvviso il mese scorso. All’orizzonte, però, si prospetta un nuovo concorso, con ulteriore aggravio di spese per l’amministrazione (la graduatoria di quello espletato rimane in vigore per tre anni).
“Dietro questo numero si nascondono 28 storie di uomini e donne, molti anche con famiglia a carico – racconta Bitetto – , che hanno riposto in questo concorso le speranze di una vita. L’amministrazione, dal canto suo, ha in previsione un nuovo concorso. Oltre al danno la beffa? Con la morte del comandante della polizia municipale, il generale Nicola Marzulli, ci sentiamo ulteriormente abbandonati ad un oscuro destino. Il Generale, infatti, ci ha sempre supportati moralmente e ci ha sempre promesso che sarebbe riuscito a farci assumere tutti”.