La nomina di Simeone di Cagno Abbrescia (ex Forza Italia) a presidente dell’Aqp da parte di Michele EMiliano continua a far discutere e sta spaccando il centrosinistra pugliese. Leu-Mdp ha minacciato di non votare più i provvedimenti in Consiglio regionale e ora persino Marco Lacarra, segretario regionale del Pd e uomo di fiducia di Emiliano, attacca il governatore.
“La voce circolava da mesi – commenta – ma adesso è ufficiale. L’ex sindaco di Bari ed ex deputato di Forza Italia, Simeone di Cagno Abbrescia, è il nuovo presidente di Acquedotto pugliese, la più importante società partecipata della Regione Puglia nonché il più grande acquedotto d’Europa. Da acerrimi nemici ad alleati, il passo è stato breve. Ritengo – prosegue – questa nomina inopportuna per diverse ragioni. Premesso che non mi permetto di discutere le qualità della persona, si avverte una nota stonata per quello che Di Cagno Abbrescia ha rappresentato qui in Puglia e a Bari in particolare. L’ex sindaco è un simbolo della cultura di centrodestra e ha guidato l’amministrazione comunale per dieci anni in un momento storico molto delicato. Noi eravamo all’opposizione e non abbiamo mai condiviso la sua azione di governo estremamente distante per cultura politica ed ideologia da quella di centrosinistra. Due esempi su tutti: la gestione di Punta Perotti e dell’ex Fibronit. E ancora ci sarebbe da chiedersi come mai nell’arco di soli due anni il consiglio di amministrazione di Aqp sia cambiato già quattro volte, circa ogni sei mesi. Auspico un ripensamento nell’interesse dell’unità del centrosinistra”.