Chiedono un “impegno maggiore dello Stato” e “una politica più attenta” i 400 familiari delle vittime innocenti di mafia che ieri si sono confrontati a Bari in vista della 23/ma ‘Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie’, organizzata da Libera di Don Ciotti (presente all’incontro), che si svolgerà il 21 marzo a Foggia e in contemporanea in migliaia di luoghi in tutta Italia, Europa e America Latina.
Ne ha parlato con l’Ansa, tra gli altri, Paolo Marcone, figlio di Francesco, direttore dell’ufficio del Registro di Foggia assassinato nel portone di casa il 31 marzo del 1995, dopo avere scoperto e denunciato alcune truffe nell’ambito del suo lavoro. Per Marcone, “oggi non si ha più paura di parlare di mafia”, ma “lo Stato non ci deve abbandonare e deve investire sempre più risorse economiche e risorse umane nella lotta alla mafia”.