A partire dal 15 marzo gli ospiti di Castellana Grotte residenti presso le strutture ricettive del territorio comunale, pagheranno una tassa di soggiorno di 1,5 o 2 euro a notte. La giunta comunale di Castellana Grotte, nonostante le proteste dell’intera filiera del turismo, ha confermato il provvedimento. La Federalberghi farà ricorso contro la deliberazione.
“E’ successo quello che temevamo – ha dichiarato Francesco Caizzi, presidente della Federalberghi Bari Bat – il sindaco di Castellana Grotte, respingendo le nostre osservazioni dettate dal buonsenso e dalla ragionevolezza, ha prodotto un provvedimento che fa acqua da tutte le parti, senza alcuna chiara consultazione/comunicazione preventiva con le associazioni di categoria rappresentative del segmento turistico. La disciplina dell’imposta comunale di soggiorno risulta intrisa di vecchie forme di burocrazia che rendono oltremodo onerosa l’attività degli operatori delle strutture ricettive. A questo, bisogna aggiungere che la modulistica allegata è stata prodotta solo in italiano: una celia per chi intende fare turismo oggi e una brutta rappresentazione del territorio di fronte al suo ospite/turista”.
“Stiamo preparando il ricorso avverso il provvedimento di Castellana Grotte – ha proseguito il presidente degli albergatori della Città Metropolitana di Bari – e siamo ottimisti sulla positiva accoglienza che troverà presso gli organismi preposti. Noi necessitiamo di una politica che lavori per l’eliminazione di oneri burocratici che gravano sulle imprese senza essere produttivi. Nel caso specifico, inoltre, i visitatori percepirebbero questa tassa come eccessivo carico impositivo in una città che offre già a pagamento tutti i servizi connessi alla Grotte, che sono il suo principale attrattore turistico”.
“In linea generale – ha concluso Caizzi – siamo contrari alla tassa di soggiorno. Il provvedimento di Castellana Grotte rischia di rendere ancora più acuto lo stato di sofferenza in cui versa l’intero settore alberghiero nella Provincia di Bari dove, escluso i casi virtuosi di Polignano a Mare, Alberobello e Monopoli, le nostre aziende stanno facendo salti mortali per sopravvivere tra una pesante pressione fiscale e un’agguerrita e numerosa presenza di esercizi ricettivi abusivi”.