La Procura di Bari ha chiesto la condanna all’ergastolo per Roberto Perilli, imputato dinanzi alla Corte di Assise di Bari per l’omicidio premeditato del collega Giuseppe Sciannimanico, l’agente immobiliare ucciso a Bari il 26 ottobre 2015. Il pm che ha coordinato le indagini, Francesco Bretone, contesta a Perilli il reato di omicidio volontario con l’aggravante della premeditazione.
Nel processo sono costituiti parti civili i genitori, il fratello e la fidanzata della vittima, che hanno chiesto provvisionali immediatamente esecutive tra i 100 mila e i 150 mila euro ciascuno, tramite i difensori, gli avvocati Luca Colaiacomo, Francesco Paolo Ranieri e Nicola Quaranta. Nella prossima udienza del 19 marzo discuteranno i legali di Perilli, gli avvocati Massimo Roberto Chiusolo e Rosita Petrelli. La sentenza è prevista per il 29 marzo.
Stando alle indagini della squadra mobile, movente del delitto sarebbe stato proprio la nuova attività imprenditoriale che la vittima stava avviando sul quartiere Japigia, una agenzia immobiliare Tecnocasa a pochi isolati da quella di Perilli, che avrebbe potuto compromettere i suoi affari. Perilli avrebbe quindi commissionato l’omicidio di Sciannimanico a Luigi Di Gioia, pregiudicato del quartiere Japigia di Bari custode del garage dove Perilli parcheggiava la sua auto. Di Gioia è già stato condannato con il rito abbreviato a 30 anni di reclusione in qualità di esecutore materiale.