Nello scorso anno di attività, al Tribunale amministrativo regionale (Tar) della Puglia sono stati depositati 1.350 ricorsi, circa il 14% in meno rispetto all’anno precedente (fonte Ansa). All’inaugurazione dell’anno giudiziario 2018, il presidente del Tar Puglia, Angelo Scafuri, ha spiegato che “il problema è la crisi congiunturale e soprattutto il costo d’accesso, cioè il contributo unificato che è un deterrente”.
Per Scafuri il bilancio del’anno “è stato notevolmente positivo, vista la capacità di definizione dei ricorsi pervenuti pari al 122%”, (1.350 nuovi ricorsi e decisi 1.643). “L’obiettivo è che in qualche anno, a iniziare dal prossimo con l’avvio delle udienze straordinarie, si elimini totalmente l’arretrato in modo da realizzare la ragionevole durata del processo amministrativo”. “I tempi dei processi sono stati ulteriormente abbattuti – ha aggiunto – con un tempo medio di circa un anno, un anno e mezzo, per ricorsi ordinari e di tre mesi” per quelli che prevedono binari accelerati.