Era composta da professionisti del crimine, specializzati in furti di ingente valore con l’impiego di sofisticati sistemi elettronici di ultima generazione, la banda sgominata l’altro ieri notte tra la Lombardia e la Svizzera dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Cerignola, in provincia di Foggia, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari.
Stavano per mettere a segno un colpo da 50 milioni di euro in un caveau di Chiasso. Già da alcuni mesi, si era avuta notizia di un colpo eclatante in preparazione sul territorio svizzero e così i militari si erano messi sulle tracce dei malviventi, dando un volto a ciascun componente della banda, composta da 12 pregiudicati pronti a tutto, e individuandone ruoli, compiti, capacità criminale. L’operazione, denominata Ocean’s Twelve, si è conclusa con l’arresto di 10 pregiudicati, di cui 5 in territorio svizzero e 5 in territorio italiano.
Sventata l’ambiziosa missione della banda cerignolana, proprio nel momento in cui, dopo svariate ore di appostamento nei boschi a ridosso del loro obiettivo, un caveau di una società di trasporto di preziosi e di ingenti somme di denaro, sono entrati in azione per abbattere un muro della struttura, dopo averne disattivato, grazie ad un congegno jammer di ultima tecnologia, gli svariati sistemi di allarme. Per diversi mesi i banditi hanno operato numerosi appostamenti e sopralluoghi nei pressi del caveau, studiando i movimenti del personale di sorveglianza e delle locali forze dell’ordine, le possibili vie di fuga, creando in un B&B di Abbiategrasso (Milano) la loro base logistica, da cui partire e dove ritornare dopo il furto, utilizzando auto rubate in precedenza, sia in Svizzera che in Italia, custodite in un sicuro deposito tra le province di Milano e Como.