È iniziato questa mattina davanti al Collegio della seconda sezione Penale del Tribunale di Bari, il giudizio con rito ordinario del processo denominato “Pura Defluit” a carico del sindaco di Altamura Giacinto Forte, agli arresti domiciliari dal 12 luglio 2017 per corruzione, e di Michele Fatigati coimputato insieme al primo cittadino di Altamura. Altri due imputati nell’ambito dello stesso processo, Bertin Sallaku e Roberto Ottorino Tisci, hanno patteggiato.
Il presidente della Corte, dopo essersi ritirato in camera di consiglio, ha deciso di accogliere, nonostante l’opposizione delle difese degli imputati, l’istanza di costituzione di parte civile, avanzata stamane da una quindicina di cittadini di Altamura, rappresentati dall’avvocato Raffaele Rella, che fanno riferimento al Comitato “Liberaltamura”, tra cui i consiglieri comunali Rosa Melodia (Altamura Bene Comune), Pietro Masi (M5S) e Bartolo Crapuzzi (segretario della locale sezione di Sinistra Italiana). È stata accolta anche l’istanza di un altro cittadino che l’aveva presentata autonomamente.
Sempre durante la prima udienza del processo, celebrato con rito ordinario, è stata rigettata, con parere conforme del pubblico ministero, la richiesta di scarcerazione avanzata dalla difesa dell’imputato Forte, che ha addotto la necessità di tornare al lavoro da insegnante in considerazione del lungo tempo trascorso.
Il presidente della Corte ha rigettato la richiesta poiché non sono intervenuti fatti nuovi rispetto alle esigenze cautelari in base alle quali venne disposta a luglio dal GIP (confermata dal tribunale del riesame, reiterata a gennaio scorso a seguito della fissazione del giudizio immediato) la custodia cautelare agli arresti domiciliari. Né, secondo il presidente della corte, è provato lo stato di indigenza dell’imputato tale da giustificare un ritorno al lavoro.