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Verso il voto, Renzi a Bari lancia “l’operazione primo posto”: “Non possiamo lasciare il Paese a chi non sa controllare manco i suoi scontrini”

Pubblicato da: redazione | Ven, 16 Febbraio 2018 - 15:15

“Mancano 15 giorni, metteteci il cuore. Oggi da Bari parte l’operazione primo posto”. Lo ha affermato il segretario del Pd, Matteo Renzi, incontrando oggi a Bari i candidati pugliesi, i dirigenti ed i sostenitori del partito. In sala ad applaudirlo anche il governatore pugliese Michele Emiliano e il sindaco Antonio Decaro.

“Questa partita non dipende da me, ma da noi – ha detto Renzi – l’alternativa è di gente che non sa controllare gli scontrini e come fa a controllare il proprio Paese? L’alternativa è di gente che urla contro gli immigrati, contro i robot, contro gli altri ma poi alla fine dimostra con chiarezza che ha una visione di Paese chiuso. Se ce la mettiamo tutta, il Pd al primo posto – ha concluso – darà una mano ai nostri figli, darà una mano all’Italia”.

Non sono mancate le punzecchiature a D’Alema e Leu. “Chi vota il partito di D’Alema sta aiutando Salvini, non D’Alema. Dai sondaggi – ha proseguito Renzi – emerge con forza che il 5 marzo il primo partito sarà il Pd o il Movimento 5 Stelle e purtroppo il voto non può essere revocato come un bonifico. Occorre quindi fare attenzione”.

Sul M5S e lo scandalo riborsi ha detto: “Per anni ci hanno detto che siamo noi disonesti. Lo dicono a me che non ho mai preso un avviso di garanzia in vita mai, Il Pd ha preso il Paese dando una prospettiva di sviluppo, con la consapevolezza che fosse giusto. Siamo orgogliosi della strada fatta, ma ora dobbiamo guardare avanti. Gli ultimi sondaggi dicono che il Pd può essere il primo partito ed il primo gruppo parlamentare”

Battute anche sul suo rapporto con Emiliano: “Eravate abituati a vedere Renzi ed Emiliano che litigano, ora io e Michele vediamo voi giornalisti litigare, per trovare uno spazio in sala”, ha ironizzato. Veder litigare voi e non noi era per cambiare un po’, per fare un po’ per uno, come si dice a Firenze”. Per Renzi quella in Puglia “è un’occasione per dare la carica al Pd”, di ribadire “l’orgoglio per quanto fatto” e la necessità di “andare avanti”. Spaziando dall’Europa all’ immigrazione, il segretario del Pd si è soffermato anche sulla scuola. “Sono riuscito a far arrabbiare tutti gli insegnanti del Sud Italia”, ha ironizzato, ricordando poi con tono serio “i 132 mila insegnanti di ruolo in più”. «”lcuni sono fuori regione, è vero – ha osservato – ma potremmo richiamarli allargando le possibilità di tempo pieno al Sud”.

In questi ultimi 15 giorni di campagna elettorale Renzi ha inviato anche ad “avere uno sguardo sorridente, ad essere allegri, a fronte di chi evoca solo paure. Abbiamo messo nel programma l’assunzione di 10 mila carabinieri e poliziotti. Non è facile parlare di sicurezza quando accadono fatti terribili e devastanti. Casi come quelli di Pamela e Jessica sono devastanti, ma a me – ha osservato – non interessa il colore della pelle o la nazionalità di chi le ha uccise, bensì che i responsabili siano in carcere il giorno dopo”. Infine da Renzi l’invito a “non cadere nella cultura dell’odio, a contattare le persone presenti nella rubrica telefonica e discutere con loro e spiegare perché bisogna scegliere il Pd”.

Sul leader di Forza Italia: “Berlusconi ha convinto anche me, ero davanti alla tv ad ascoltare mentre diceva che l’accordo di Dublino è scellerato. Un accordo vergognoso secondo Berlusconi con la colpa da dare a Renzi. Ebbene l’accordo di Dublino non l’ho mica firmato io ed al governo c’era Berlusconi, nessuno se lo ricorda, mente sembra che il problema dell’immigrazione sia nato per colpa del Pd”.

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