Bufera in Consiglio comunale sull’edilizia giudiziaria. L’assise monotematica si è conclusa con uno scambio di accuse fra maggioranza e opposizione, dopo un nulla di fatto.
“Ormai, il sindaco pro tempore Antonio Decaro – accusano in una nota i consiglieri di minoranza Romito, Di Paola, Carrieri, Melini, Picaro e Ranieri – ha perso anche l’ultimo barlume di lucidità politica. Su un tema importante e decisivo per l’ordine, lo sviluppo e la sicurezza urbana, quale è quello dell’edilizia giudiziaria barese, ordina alle sue sgangherate truppe di abbandonare l’Aula dopo la sua inutile relazione durata 35 minuti piena di inesattezze e offese personali finendo per offendere così solo i cittadini baresi. Anche oggi questa amministrazione, ha perso l’occasione per dimostrare senso di responsabilità e amore per la sua città. Annunciamo fin da ora che su un tema così serio e importante riconvocheremo il consiglio monotematico per garantire una soluzione a problemi che durano ormai da oltre 15 anni”. Accuse che i firmatari della nota hanno pesantemente enucleato nel dettaglio anche nel corso di una diretta Facebook della consigliera Irma Melini.
Duro, dall’altra parte, anche il sindaco Antonio Decaro: “Le opposizioni ancora una volta chiedono un consiglio monotematico su un tema solo per fare campagna elettorale. Chiedono un consiglio e vengono soltanto in sette, sono divisi fra di loro perché propongono soluzioni diverse ma sono diverse anche da quelle proposte in campagna elettorale. Allora proposero la cittadella di Pizzarotti, un polo unico della giustizia fuori città, in una zona non urbanizzata e non antropizzata. Oggi si ricordano che esiste il quartiere Libertà. Dal primo giorno da sindaco, ho verificato tutte le possibilità all’interno della città, attraverso la Prefettura, incontrando tutte le istituzioni pubblica”, le parole del sindaco.
“Avevo detto in campagna elettorale – ha proseguito Decaro – che avrei realizzato il polo unico della giustizia all’interno di una caserma. Avevo pensato alla Caserma Briscese, ma non è stato possibile e abbiamo cambiato localizzazione, attraverso la Prefettura. Abbiamo verificato che l’unica area disponibile è quella delle caserme Milano e Capozzi, che ho fatto mettere nella disponibilità del Comune, in modo che nessuno potrà fare speculazione edilizia, e attraverso un protocollo d’intesa ho messo da parte – indipendentemente da quello che sarà il Governo prossimo futuro – i soldi per realizzare almeno il primo lotto. All’interno dello studio di fattibilità, saranno fatte le scelte localizzative su dove sarà realizzato il polo unico della giustizia. Oggi continuiamo a pagare quasi cinque milioni di euro. Per fortuna dal settembre 2015 grazie a una legge da me sollecitata la competenza sull’edilizia giudiziaria non è più del Comune e quella spesa ricade sul Ministero di grazia e giustizia”.
Inoltre, in una nota, il sindaco di Bari e i consiglieri comunali di maggioranza, hanno espresso “massima solidarietà al presidente del Consiglio comunale di Bari per le gravi parole rivoltegli dai consiglieri comunali Carrieri e Melini durante la seduta del consiglio di oggi. Al Presidente sono state indirizzate oggi minacce e offese irricevibili che sono ancor più gravi perché verificatesi in una sede istituzionale”.
Immediata la replica di Irma Melini, “stanca di essere strumentalizzata”, che ha spiegato come il suo sia stato uno sfogo, a consiglio finito e telecamere spente, dovuto a inadempienze del presidente del consiglio comunale. E ha ricordato le offese ricevute pochi mesi fa, nella stessa aula, su un bigliettino anonimo.