Su proposta dell’assessora alle Politiche giovanili e del lavoro, la giunta ha approvato l’estensione del progetto “BA29”, finalizzato all’inserimento lavorativo di giovani disoccupati o inoccupati di età compresa tra i 16 e i 29 anni provenienti da nuclei familiari con ISEE inferiore ai 6.000 euro, a tutto il territorio comunale, superando la precedente deliberazione che limitava l’accesso alla misura ai soli residenti nelle aree target del PON Metro 2014-20 individuate con apposita delibera (n. 760 del 23/11/2017).
Il Comune di Bari, infatti, è destinatario dei fondi del PON Metro 2014-2020, il programma che mira a migliorare la qualità dei servizi e a promuovere l’inclusione sociale nei 14 Comuni capoluogo delle Città metropolitane italiane, con una dotazione finanziaria pari a € 90.645.333,67 per tutto il periodo di programmazione (2016-2023).
Tra gli interventi previsti, vi è FABER che ricomprende al suo interno la sottomisura “BA29” volta a promuovere, con una dotazione finanziaria di € 1.410.000, l’empowerment e l’inserimento lavorativo di giovani disoccupati attraverso l’attivazione di tirocini semestrali presso aziende dell’area metropolitana di Bari localizzate entro i 25 chilometri di distanza dal capoluogo pugliese. “BA29” riguarda essenzialmente le periferie e le aree urbane degradate dove risultano molto alti i valori degli indici di povertà economica e di esclusione sociale e spesso si osserva una maggiore presenza di fenomeni illegali, comportamenti antisociali e a rischio devianza. La misura prevede l’individuazione di “aree bersaglio” per incidere positivamente sui quartieri marginali e raggiungere i cittadini che maggiormente necessitano di servizi, assistenza e presa in carico. Considerato però che nella città di Bari il problema sociale legato all’abbandono scolastico e alla disoccupazione riguarda non solo periferie ma si presenta su tutto il territorio cittadino a macchia di leopardo, si è inteso estendere l’accesso a “BA29” ai giovani di tutti i quartieri per garantire pari opportunità a chiunque viva condizioni di difficoltà per quanto riguarda il lavoro e l’inclusione sociale.
“Bari, come tutte le città mediterranee, presenta una stratificazione sociale interna piuttosto forte e modelli di convivenza, negli stessi quartieri, tra fasce alte e basse di reddito – spiega l’assessora alle Politiche del lavoro -. La distinzione tra ricchezza e povertà, dunque, non è segnata da un confine preciso e vi sono interi quartieri come il Libertà, Madonnella, Carrassi o Bari vecchia dove il fenomeno del mix sociale è molto evidente ed è per noi un valore. La perimetrazione proposta dal PON Metro delle aree bersaglio si adattava parzialmente al nostro contesto urbano e, per garantire equità di accesso alla misura, abbiamo deciso di estenderla anche al di fuori di queste aree, fermi restando i criteri di reddito. Naturalmente contiamo su una significativa adesione da parte delle imprese, oltre che dei cittadini, perché il problema della disoccupazione giovanile resta al centro della nostra agenda politica”.