Un noto bar sul lungomare e un’impresa del settore dell’ortofrutta. Sono le due attività confiscate agli eredi di Alfredo Fiore, uno dei capi della criminalità organizzata di Molfetta, assassinato il 13 marzo 2014, oltre a vari rapporti finanziari per un valore complessivo di circa 4,2 milioni di euro.
Il provvedimento di confisca è stato emesso in applicazione della normativa antimafia. E’ il primo caso di applicazione a Bari di una misura di prevenzione disposta nei confronti degli eredi degli appartenenti alla criminalità organizzata prima dei cinque anni dal decesso, termine ultimo perché ciò avvenga.
Alfredo Fiore, prima del suo assassinio, era stato considerato l’artefice dell’attentato dinamitardo ai danni di un esercizio commerciale di Molfetta.