Sarà la Consulta a stabilire se sia ancora oggi costituzionale punire chi recluta escort che volontariamente si prostituiscono. La Terza sezione della Corte di Appello di Bari, dinanzi alla quale si sta celebrando il processo di secondo grado sulle donne portate fra il 2008 e il 2009 dall’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini nelle residenze dell’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ha infatti accolto l’istanza presentata dai difensori e sospeso il processo “escort”.
I giudici hanno rinviando gli atti alla Corte costituzionale perché, a 60 anni dall’approvazione della legge Merlin (1958), si esprima per la prima volta sulla incostituzionalità di alcune norme in essa contenute. L’istanza, rigettata nel processo di primo grado, è stata accolta dai giudici dell’appello che hanno ritenuto non manifestamente infondata la questione posta. Tarantini (imputato con altri 3) è accusato di avere portato 26 giovani donne ed escort, affinché si prostituissero, ai party a casa del leader di FI.