Quanto sembra lontano il 26 novembre, il gol di Galano che stende il Foggia nel recupero e non esulta, il primato del bari in classifica, Fabio Grosso che agli occhi dei tifosi biancorossi sembra trasformarsi nuovamente l’uomo dei sogni, dopo quelli regalati da calciatore a tutta Italia al Mondiale 2006. La sconfitta sul campo del Venezia, due mesi e spiccioli dopo, certifica le difficoltà di un Bari in confusione tattica, incapace di reagire, incompiuto anche dopo la sessione invernale del calciomercato e lontanissimo dalle primissime. Il Frosinone ha 46 punti, Empoli e Palermo 43. Davanti ai pugliesi, che non vincono dal 16 dicembre, ci sono anche Cittadella (38), Parma e Cremonese (36), mentre Venezia e Carpi affiancano Micai e compagni a quota 35.
A Venezia il Bari ha buttato via il primo tempo, subendo tre reti in tredici minuti da Stulac e Litteri (doppietta), per poi rialzare appena la testa nella difesa: “Siamo usciti dal campo consapevoli di aver fatto meno di quello che volevamo fare. Nel primo tempo siamo apparsi timorosi – ha commentato il tecnico del Bari, Fabio Grosso – e a tratti impauriti. Eppure, non siamo partiti malissimo, ma alla prima difficoltà purtroppo ci siamo dimostrati molto fragili. In un campionato così non deve accadere”. Negli spogliatoi Grosso ha provato a svegliare la ciurma dormiente: “Ci siamo detti che non eravamo quelli. C’è stata una reazione nella ripresa. Al di là di tutto, è stata una partita brutta che non volevamo fare dopo quella, altrettanto brutta, con l’Empoli. In queste due partite gli avversari hanno evidenziato tutti i nostri difetti. Abbiamo un solo modo per uscirne il prima possibile: lavorare”, ha concluso Grosso, senza cercare alibi.
Niente scuse, neanche per Cristian Galano: “Attraversiamo un momento difficile. Ogni volta che l’avversario affonda, riesce a segnare. E non riusciamo a reagire. Per vincere occorre maggiormente cattiveria. Non credo però che questa gara sia uguale alla scorsa: ci abbiamo provato. Ora tutti zitti e pedalare. Rapporto con il mister? Sapete che dico le cose come stanno. Non c’è mai stato un problema. Sono un professionista, un giocatore come gli altri e devo pensare ad allenarmi per dare il mio contributo”.