I risultati della perizia grafologica della Procura sul biglietto riportante l’offesa sessista al consigliere comunale Irma Melini, consegnato il 14 novembre scorso durante una votazione a scrutinio segreto in Consiglio, sono arrivati. E sembrerebbe che sia stata individuata una compatibilità con il consigliere comunale dei Cinque Stelle Francesco Colella che è stato convocato questo pomeriggio in Procura e sarebbe indagato per diffamazione aggravata.
I Cinque Stelle sono pronti a dare battaglia. “Si dà per certa una cosa che non è ancora appurata – spiega il collega di Colella in Consiglio, Sabino Mangano – abbiamo votato in maniera disgiunta io e Francesco, entrambi per Picaro e possiamo rifare la conta dei voti per verificare questo. Francesco lo conosco bene, non avrebbe mai fatto una cosa del genere per il rispetto dell’aula: credo sia stato un abbaglio enorme sul quale chiederemo presto chiarimenti”.
Anche il consigliere indagato replica su Facebook:
“Desidero informare tutti che questo pomeriggio ho ricevuto un invito a comparire presso la Procura di Bari per un mio presunto coinvolgimento nel vergognoso insulto che è stato rivolto qualche mese fa alla collega consigliera Irma Melini. Confermo la mia assoluta e totale estraneità ai fatti avvenuti, comportamenti indegni che non appartengono né a me né alla mia storia personale come chiunque mi conosce potrà confermare. Informo sin da subito che valuterò di adire le vie legali contro chiunque diffonda, attraverso qualsiasi mezzo, notizie false e pretestuose che sostengano il contrario e che vadano a ledere la mia immagine e la mia onorabilità. A tutto c’è un limite ed al momento il mio unico pensiero va alla tutela dei miei due figli. Ho fiducia negli inquirenti e mi auguro che appurino al più presto la mia totale estraneità ai fatti avvenuti”.
L’interrogatorio
Ha negato anche davanti al pm di essere l’autore della scritta sessista contro la consigliera comunale di Bari Irma Melini il collega del Movimento 5 Stelle Francesco Colella indagato per diffamazione aggravata.
Colella, difeso dall’avvocato Gianfranco Schirone, è stato interrogato in Procura dal procuratore aggiunto Roberto Rossi.
“Il mio assistito è sereno, si dichiara totalmente estraneo – ha detto il legale – ed è disponibile a sottoporsi a qualsiasi altra consulenza sia di parte del pubblico ministero o qualunque perizia disposta eventualmente in futuro da un giudice terzo”.