Dei 46 chilometri di costa barese, così come individuato nel nuovo Piano comunale delle coste, circa il 40%, cioè 20 chilometri, è stato considerato cedibile per balneazione, di questi otto ai privati. Contestualmente sono stati inseriti nel piano i vincoli sovraordinati (idrogeologici, ambientali e paesaggistici), lo stato delle concessioni demaniali e una previsione di sviluppo nell’area del retro costa, in cui sono previsti sistemi di accesso e di parcheggio lungo tutti i 46 chilometri di fascia costiera cittadina.
E’ quanto emerso stamattina durante un incontro tra il sindaco Antonio Decaro e gli assessori comunali all’Urbanistica, ai Lavori Pubblici e allo Sviluppo Economico. Il lavoro, realizzato dagli uffici comunali dell’assessorato all’Urbanistica con la consulenza scientifica del Politecnico di Bari, sotto la guida della professoressa Calace, permette oggi all’amministrazione comunale di avere una strumento attraverso il quale, in coerenza con le indicazioni del Piano regionale delle coste e degli strumenti di pianificazione sovraordinata, definire gli assetti, le modalità di gestione, controllo e monitoraggio della propria fascia costiera.
Nello specifico sono stati definiti, nell’ambito di una strategia complessiva di riqualificazione per la fascia costiera della città che mette in connessione la costa con gli spazi di retrocosta, una serie di aspetti specifici e localizzati che incrociano la disciplina delle aree demaniali per favorire così i diversi usi della costa oltre che restituire il mare ai baresi. Il Pcc, la cui parte analitica è già stata presentata pubblicamente nello scorso 18 aprile, sarà oggetto nelle prossime settimane di una serie di incontri partecipati aperti alla città, oltre che condiviso con il partenariato socio economico, gli ordini professionali, la Consulta per l’Ambiente per acquisire ulteriori pareri e proposte.
L’obiettivo dell’amministrazione comunale, tradotto nelle linee guida su cui si basa questo piano, è tenere insieme i diversi interessi che trovano spazio nella fascia costiera favorendo lo sviluppo del settore turistico, garantendo il diritto al godimento del bene da parte della collettività, perseguendo la protezione dell’ambiente naturale e il recupero dei tratti di costa che versano in stato di degrado.
“Il carattere strategico che abbiamo inteso dare al Piano comunale delle coste – sottolinea Carla Tedesco – è un’importante occasione per anticipare alcune azioni del PUG. L’approfondimento condotto attraverso il Pcc sarà anche un’occasione per restituire ai baresi la storia della costa e il suo utilizzo, come è giusto che sia per una città di mare come la nostra. Abbiamo individuato le aree che possono essere già rese accessibili e fruibili alla cittadinanza attraverso i progetti di riqualificazione dell’amministrazione comunale che saranno integrati in questo piano e un lavoro di coordinamento con l’assessorato allo Sviluppo economico che, nel frattempo, sta lavorando alla valorizzazione di alcuni siti già esistenti con interventi di riqualificazione, penso alle frazioni marine, o di specifici tratti di costa con concessioni temporanee per strutture amovibili. Con l’assessorato ai Lavori pubblici, invece, definiremo gli interventi di messa in sicurezza della costa, segnalati nel piano, che dovremo pianificare secondo un cronoprogramma che tenga conto delle situazioni più a rischio”.
“Dopo le prime esperienze dello scorso anno fatte con Torre Quetta e con le strutture amovibili sul lungomare sud – dichiara Carla Palone – abbiamo lavorato con gli uffici a una ricognizione di tutte le strutture esistenti sulla costa, da nord a sud, che potevano essere valorizzate e che soprattutto possono rappresentare un’occasione di sviluppo e una leva economica per tanti soggetti privati che hanno voglia di investire sul nostro territorio. In questi mesi abbiamo avviato delle manifestazioni di interesse su alcune strutture per sondarne l’attrattività e, come immaginavamo, tanti sono i soggetti che stanno presentando proposte. Gli uffici in questi giorni stanno già facendo i primi sopralluoghi per verificare la fattibilità dei progetti, anche in virtù del lavoro del Piano delle coste che oggi abbiamo condiviso e che ci dà importanti linee guida per proporre un’adeguata strategia di sviluppo economico su alcuni tratti di lungomare che speriamo già da quest’estate potranno essere fruibili ai cittadini”.