Quaranta bambini imparano insieme a crescere, a relazionarsi, a scoprire il loro talento. Nulla di nuovo se non fosse che tra quei 40 piccoli ci sono 15 ragazzini con autismo e disturbi dello sviluppo. Il progetto si chiama “Impariamo a giocare”: due incontri alla settimana nell’istituto comprensivo Gabelli di Santo Spirito, promossi dalle associazioni “Dalla Luna” e Asfa Puglia.
«Molte cose sono più facili per le persone autistiche di quanto non lo siano per le persone non autistiche», sosteneva Marc Segar, scrittore britannico e studioso di autismo e disturbi comportamentali. E l’incontro tra ragazzi con autismo e a “sviluppo tipico” è un momento da ricercare il più possibile nella vita quotidiana, in quanto per entrambi rappresenta un’opportunità. Grazie a questa convinzione l’associazione “Dalla Luna”, un team di professionisti (psicologi, psicoterapeuti, pedagogisti) specializzato nella diagnosi e nella terapia a favore di persone autistiche, ha ideato un progetto di integrazione tra bambini con autismo e bambini “neurotipici” in collaborazione con Asfa Puglia, associazione no-profit a supporto delle famiglie con persone autistiche.
Il progetto, partito nel mese di gennaio, con frequenza bisettimanale proseguirà fino a maggio. I quaranta bimbi insieme fanno educazione motoria, ginnastica, pre – atletismo.
Secondo gli esperti dell’associazione “Dalla Luna” “l’autismo è un modo diverso di leggere il mondo, fatto di percezioni diverse, spesso di difficoltà motorie e un dizionario sociale più limitato rispetto ai propri coetanei. Inoltre non è sempre facile riconoscere l’autismo perché ne esistono tante sfumature”. In Puglia si stima ci sia in media una persona autistica ogni 80 abitanti.
«Per le persone con autismo vivere esperienze con i coetanei a sviluppo tipico rappresenta un’occasione unica per ricercare apprendimenti funzionali, per comprendere meglio il mondo e le sue regole e per generalizzare apprendimenti acquisiti in ambito abilitativo – spiega la dottoressa Celestina Aliano, coordinatrice del progetto –
anche per le persone a sviluppo tipico l’incontro con coloro che hanno un modo diverso di approcciarsi al mondo rappresenta una possibilità per accettare tutte le parti di sé e per far proprie strategie creative per interagire con persone diverse», conclude Celestina Aliano.
In Puglia il Sistema Sanitario tenta di essere più inclusivo ed attento nei confronti dei soggetti con autismo e disturbi comportamentali, supportando le famiglie ed offrendo loro strumenti finanziari per coprire una piccola parte delle spese sostenute, ad esempio per la terapia ABA (Applied Behavioral Analysis), basata su una scienza che analizza il comportamento per modificarlo verso il risultato atteso e che da oltre 30 anni è di beneficio per milioni di persone in tutto il mondo.
“Ma – osserva Vittoria Morisco, presidente ASFA Puglia, volontaria e madre di un bambino con autismo – molto resta ancora da fare, considerando che numerosi progetti come “Impariamo a Giocare” si realizzano solo ed esclusivamente grazie all’intervento dei privati, in questo caso della Tupperware».