Dopo una notte di trattative a Roma e il mancato voto dei fedelissimi di Emiliano e Orlando, il Pd ha chiuso le sue liste per il voto del prossimo 4 marzo e, in Puglia come nel resto d’Italia, non mancano le sorprese. Tanti, infatti, gli esclusi, a cominciare dai parlamentati uscenti. Non saranno della partita Salvatore Capone, Gero Grassi, Ludovico Vico, Salvatore Tomaselli e Nicola Latorre. Non parteciperà alle elezioni, almeno in prima persona, anche una renziana doc come Elena Gentile, europarlamentare, i consiglieri regionali Ruggiero Mennea e Donato Pentassuglia. Ha rifiutato pure Carmelo Grassi.
Dario Ginefra è stato inserito al secondo posto nel listino bloccato ma a Messina, non nella sua Puglia. I quattro capilista alla Camera e i due al Senato saranno Michele Bordo (orlandiano) a Foggia, a Bari Marco Lacarra (renziano), a Taranto Ubaldo Pagano (della corrente di Emiliano) e a Lecce Francesco Boccia (corrente Emiliano). Al Senato sono Assuntela Messina (corrente Emiliano) nel Puglia 1 (Foggia, Bat e Bari) e Dario Stefàno (renziano) nel Puglia 2 (Lecce, Brindisi, Taranto). La sottosegretaria Teresa Bellanova è stata inserita come capolista in Emilia Romagna ma gareggerà anche all’uninominale alla Camera a Nardò: niente derby quindi con Massimo D’Alema.
Anche il barese Alberto Losacco è stato spostato in una lista in Lombardia. Il consigliere renziano Fabiano Amati correrà all’uninominale nel collegio della sua Fasano, mentre Francesco Spina (ex centrodestra) è stato inserito all’uninominale a Bisceglie.