E’ stata una detenzione lampo quella del figlio del presunto boss del rione Libertà di Bari. Il 19enne Ivan Caldarola era stato arrestato ma è già tornato in libertà, a poche ore dal fermo dopo essere stato sorpreso in flagranza durante una perquisizione con circa 5 grammi di cocaina nascosti sotto il cuscino di un divano della sua abitazione.
Il 19enne è stato arrestato, con concessione dei domiciliari, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Sottoposto a processo per direttissima il giudice, in sede di convalida dell’arresto eseguito in flagranza, ha ritenuto di non applicare alcuna misura cautelare perché il ragazzo è formalmente incensurato anche se nei suoi confronti pendono diversi procedimenti penali per fatti commessi quando era ancora minorenne. Il 19enne, difeso dall’avvocato Attilio Triggiani, ha scelto di essere processato con il rito abbreviato e la sentenza sarà emessa nelle prossime ore.
Nei mesi scorsi Ivan Caldarola è stato condannato in appello a 3 anni di reclusione (pena sospesa) per una rapina a mano armata commessa in una sala slot di via Napoli nel dicembre 2016 e pende nei suoi confronti un altro processo per violenza sessuale, nell’ambito del quale è stato rinviato a giudizio dinanzi al Tribunale per i Minorenni. Il ragazzo è stato anche coinvolto nel procedimento sulla morte di Florian Mesuti, il cittadino albanese 25enne ammazzato nel quartiere Libertà di Bari il 29 agosto 2014. Ivan Caldarola, assolto nei mesi scorsi “per non aver commesso il fatto” dall’accusa di omicidio volontario, era ritenuto dagli inquirenti l’istigatore morale del delitto, materialmente commesso dal fratello, Francesco Caldarola (già condannato in Appello a 14 anni di reclusione