Gli interventi di adeguamento alle norme regionali dell’asilo comunale Villari non si possono fare perché secondo gli uffici della ripartizione Infrastrutture dell’Amministrazione la struttura è vecchia e “non si ritiene economicamente vantaggioso l’investimento di risorse necessarie al completamento dei lavori”. E’ quanto denuncia il consigliere di opposizione comunale Michele Caradonna sulla struttura che occupa 80 bambini tra i 3 e i 36 mesi con la quale chiede l’intervento del Sisp (Servizio Igiene e sanità pubblica) dell’Asl di Bari.
In una nota rivolta all’assessore al Welfare, Paola Romano, Caradonna ha chiesto chiarimenti circa le criticità riscontrate durante un sopralluogo tra i quali: sistemi e modalità di accesso che consentono facilmente l’intrusione di un estraneo; porte antipanico non funzionanti come dovrebbero; estintori con revisione scaduta; soffitti con tracce di infiltrazioni di acqua con crepe e intonaco cadente; caloriferi senza struttura di protezione; battiscopa ad angoli vivi; finestre del secondo piano ad altezza raggiungibile dai bambini e senza alcuna protezione a circa un metro da terra.
I dirigenti paventano anche il trasferimento dell’asilo nido in “imprecisati altri e più idonei plessi e alla opportunità per il Comune di Bari della cessione “presumibilmente” tra due anni di un asilo che sarà costruito nell’ambito dell’Accordo di Programma Ferrotramviaria”.
Non c’è traccia nella nota di quello che si intenda fare nell’immediato, mentre la struttura ospita all’incirca 80 bambini di età compresa tra i 3 e i 36 mesi, per garantire a questi ultimi idonee condizioni di sicurezza.
“Ritenendo che i contenuti della risposta siano ben più preoccupanti di come questa risposta sia giunta – spiega Caradonna – ho inoltrato una segnalazione al Sisp per la richiesta di un sopralluogo finalizzato alla verifica delle condizioni di sicurezza e igiene esistenti presso gli Asili Nido Comunali di Bari, Villari e Japigia, preoccupato, soprattutto, per le dichiarazioni ricevute nella nota della ripartizione Infrastrutture”.