Non di rado accade che giovani calciatori siano chiamati a partecipare a provini, al fine di consentire a Società, spesso professionistiche, di visionare i “nuovi piccoli campioni” per rifocillare le proprie formazioni. Tenuto conto del proliferare di questi eventi, mossi il più delle volte da finalità economiche e speculative, le disposizioni del Settore Giovanile Scolastico della Federcalcio sono molto rigorose e riguardano età dei ragazzi, modalità di svolgimento dei raduni e le necessarie autorizzazioni. Difatti, l’ordinamento della F.I.G.C. ha previsto un preciso iter da seguire, onde non incorrere nelle sanzioni inflitte dalle norme in vigore. Nell’ambito delle sue competenze, prima dell’inizio di ogni stagione e a mezzo primo comunicato ufficiale, il predetto Settore sancisce le direttive per la parte organizzativa delle attività, tra le quali vi sono i criteri da rispettare per sottoporre a prova i giovani calciatori che svolgono attività agonistica nel citato ambito. Per quanto concerne la stagione in corso, la normativa è regolata dal paragrafo 2.6 del Comunicato Ufficiale n°1 del SGS, il quale fissa le prescrizioni da rispettare per poter avere l’autorizzazione ad organizzare questi eventi senza trascurare alcun dettaglio. Nello specifico vediamo che «Le Società affiliate alla FIGC ed operanti nel Settore Giovanile e Scolastico possono organizzare, previa autorizzazione, raduni selettivi per giovani calciatori di età non inferiore ai 12 anni compiuti nell’anno in cui ha inizio la stagione sportiva (ovvero fino ai nati nel 2005 e non per i nati nel 2006) e non superiore al limite massimo previsto per la categoria “Allievi”. Vengono considerati “Raduni di selezione”, le attività organizzate dalle società (in proprio o in collaborazione con altri club affiliati alla FIGC), durante le quali vengono coinvolti in gruppo giovani calciatori tesserati per altre società. Possono partecipare a tali raduni solo i calciatori tesserati per società operanti nella stessa regione o in provincia limitrofa a quella della località in cui si svolge il raduno selettivo, seppur di diversa regione. Per le categorie “Esordienti” e “Pulcini”, non è consentito dar luogo a selezioni precoci. Il raduno di selezione deve essere organizzato in modo che i giovani calciatori coinvolti lo vivano in modo “positivo”, senza eccessivi stress, mettendo in condizione i giovani di esprimere le proprie qualità. Per l’organizzazione dei raduni selettivi la Società interessata deve richiedere preventiva autorizzazione al Comitato Regionale competente per territorio tenendo conto delle seguenti limitazioni riferite ai raduni fuori della propria regione di appartenenza (in collaborazione con altra società): per le società professionistiche massimo uno per provincia; per le società dilettantistiche massimo quattro per stagione sportiva». Per l’organizzazione dei raduni selettivi, con i limiti d’età di cui sopra, deve essere richiesta, da parte della Società interessata, preventiva autorizzazione al Comitato Regionale del Settore Giovanile e Scolastico competente per giurisdizione territoriale. La domanda deve pervenire al Comitato Regionale competente almeno dieci giorni prima del giorno di effettuazione del raduno, con l’obbligo di specificare: se il raduno è organizzato “in proprio” dalla Società richiedente o per conto od in collaborazione con altre consorelle (in queste ultime ipotesi vanno acquisite agli atti del Comitato anche le attestazioni delle Società co-interessate); la categoria interessata, la data e l’ubicazione del campo di gioco in cui verrà svolto il raduno e l’orario che dovrà tener conto degli obblighi scolastici; i nominativi del Tecnico e del Dirigente responsabili dell’organizzazione del raduno per conto della Società richiedente (ed eventualmente di quelli delle Società co-interessate). Nell’ambito del comunicato, viene sancito che ai raduni possono partecipare soltanto giovani calciatori tesserati per la F.I.G.C, previo nulla osta della società per cui risultano tesserati. Al contrario, è assolutamente vietato il coinvolgimento di persone non tesserate, le quali, pertanto, non potranno aver accesso né agli spogliatoi né al recinto di gioco. Accertata la conformità a quanto richiesto da parte delle società organizzatrici, i Comitati Regionali rilasceranno le prescritte autorizzazioni, disponendo, se necessario, nei confronti di eventuali trasgressori, il relativo deferimento ai competenti organi disciplinari. L’autorizzazione è sempre resa pubblica nel comunicato ufficiale pubblicato settimanalmente, ordunque chiunque può essere in grado di conoscere l’aderenza alle norme federali delle attività di selezione svolte dai clubs. Ne consegue che, qualora un giovane sia convocato per un raduno selettivo e/o provino, è buona norma informarsi se lo stesso sia stato autorizzato dal Comitato Regionale del Settore Giovanile e Scolastico competente.
Visti tutti gli strumenti a disposizione degli addetti ai lavori è doveroso fare attenzione ed evitare di preferire le glorie momentanee ai veri valori etici e morali di cui lo sport si fa promotore.
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Ad un anno esatto dalla creazione di questa rubrica, lo Studio legale Valentina Porzia vuole ringraziare la redazione di Borderline 24 e tutti voi lettori, abituali ed occasionali, per l’affetto e l’interesse dimostrato, da ogni parte d’Italia.