Calici stellari in Puglia, con un balzo in avanti delle enoteche negli ultimi 5 anni, dal 2012 al 2017, dell’11,5% . Secondo l’elaborazione dei dati di Coldiretti/Camera di Commercio di Milano la crescita maggiore si registra in provincia di Foggia con un + 23,6%, seguita da Lecce con + 19,2, Taranto con + 12,3% e Bari con + 6,3%. Dato negativo solo in provincia di Brindisi che vede scendere il numero di enoteche da 47 a 45 punti vendita e di degustazione in 5 anni.
“Oltre al balzo in avanti dell’export, trend in continua crescita, si stima che il vino offra durante l’anno straordinarie opportunità di lavoro – dice il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – tra quanti sono impegnati direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse, di servizio e nell’indotto che si sono estese negli ambiti più diversi. Grande exploit della Puglia dei rossi, degli spumanti e dei vini rosati che in 3 anni registrano un balzo record del + 122% (fonte UIV), rappresentando il 40% della produzione nazionale con oltre 1 milione di bottiglie l’anno. In sintesi 1 bottiglia su 4 di rosé ‘Made in Italy’ è pugliese. Sempre i rosati fanno registrare una crescita dei consumi superiore al 13%, in controtendenza rispetto al dato generale, secondo il quale negli ultimi 50 anni il consumo di vino è sceso da 70 litri pro capite all’anno a 36-37 litri e la media continua a scendere dell’1% annuo”.
Nel 2017 si registrano negli acquisti delle famiglie un +5% per i vini Doc, mentre le Igt salgono del 4% e gli spumanti addirittura del 6%. Dopo aver conquistato bar e ristoranti, si registra complessivamente un balzo del 3% anche tra le mura domestiche, con una profonda svolta verso la qualità come dimostra il fatto che a calare sono solo gli acquisti di vini comuni (-4%). Dopo che negli ultimi 30 anni i consumi di vino si sono più che dimezzati toccando il minimo storico dall’unità d’Italia con una stima di 33 litri a persona all’anno, il calo – sottolinea la Coldiretti – si è arrestato.
“E’ il risultato di un mix vincente di fattori – aggiunge Angelo Corsetti, direttore Coldiretti Puglia – che partono dalle potenzialità del terroir e delle varietà autoctone, passando per le capacità imprenditoriali dei vitivinicoltori pugliesi, alla lungimiranza della politica regionale che negli ultimi 10 anni ha indirizzato risorse importanti sugli investimenti in tecnologia e sulla promozione, ma anche grazie a un ponderoso sistema di controlli che il settore si è dato in Italia, dopo aver toccato il punto più basso che si potesse immaginare con lo scandalo del metanolo. Per questo è bene stigmatizzare che svendere, attraverso operazioni poco chiare, per pochi euro in più l’immagine e il valore di Doc o Igt affermatesi con grandi sacrifici e sforzi da parte di tutti, porta inevitabilmente a un danno collettivo incalcolabile”.
Ad oggi sono 6 le Igt (Indicazioni Geografiche Protette) ‘Tarantino’, ‘Valle d’Itria’, ‘Salento’, ‘Murgia’, ‘Daunia’, ‘Puglia’ e 29 i vini pugliesi Doc (Denominazione di Origine Controllata) che detengono un valore inestimabile, intrinseco al prodotto agroalimentare ed alla professionalità imprenditoriale, che va salvaguardato a difesa della salute dei consumatori e a caratterizzazione della specificità dei prodotti regionali sul mercato globalizzato. Ed i risultati della scelta di qualità degli imprenditori agricoli pugliesi non hanno tardato a farsi vedere: è aumentata del 37% la produzione Doc e Docg (Denominazione d’Origine Controllata e Garantita).
Regione |
Provincia |
Attive 2017 |
Attive 2012 |
Var % in cinque anni |
PUGLIA |
BARI |
203 |
191 |
6,3% |
BRINDISI |
45 |
47 |
-4,3% |
|
FOGGIA |
89 |
72 |
23,6% |
|
LECCE |
124 |
104 |
19,2% |
|
TARANTO |
82 |
73 |
12,3% |
|
TOTALE |
543 |
487 |
+ 11,5% |