l gup del Tribunale di Bari Rosa Anna Depalo ha condannato tre imputati, residenti nel quartiere Japigia di Bari, per detenzione e porto di armi da fuoco. Secondo la Dda di Bari i tre, che furono arrestati in flagranza nell’aprile 2017, stavano andando a compiere un agguato. In quel periodo, infatti, nel quartiere alla periferia sud di Bari c’erano stati tre omicidi nell’ambito di un regolamento di conti interno alla criminalità organizzata su cui sono ancora in corso le indagini della squadra mobile, coordinate dal pm Ettore Cardinali.
Quando i tre pregiudicati furono fermati, appena scesi da un auto nel quadrilatero compreso tra via Caldarola, via Peucetia, via Appulo e via Archimede, avevano armi con il colpo in canna pronto a sparare – tre pistole e una mitraglietta – e indossavano giubbotti antiproiettili. Nel processo che si è celebrato con il rito abbreviato, gli avvocati Nicola Lerario, Nicola Parente e Alessio Carlucci, hanno sostenuto che i loro assistiti erano armati per difesa, vista l’aria di fibrillazione che si respirava in quel periodo nel quartiere.
Il giudice ha condannato il 27enne Francesco Abbrescia e il 32enne Domenico Silecchia alla pena di 4 anni di reclusione per i reati di detenzione e porto abusivo di armi da fuoco clandestine, alla pena di 4 anni e 4 mesi di reclusione il 38enne Nicola Stramaglia, che rispondeva anche di violazione della sorveglianza speciale