I Comuni pugliesi che ospitano o ospiteranno in futuro nel proprio territorio discariche o inceneritori riceveranno come “premio” il 20% del totale dell’ecotassa pagata dalle amministrazioni nel corso dell’anno precedente. E’ la novità prevista nella proposta di legge regionale che ha ricevuto l’ok dalla commissione Ambiente con il voto favorevole della maggioranza e l’astensione del M5S, Forza Italia, Dit e Ap.
Non è, però, l’unico cambiamento in tema di rifiuti, da quest’anno, infatti, ai Comuni che non riusciranno a raggiungere il 65% della raccolta differenziata verrà applicata – oltre all’ecotassa – un’addizionale ulteriore del 20%. Un salasso che, però, è previsto dal “Collegato ambientale” del 2014 al quale la Puglia doveva adeguarsi. Cambia anche il meccanismo di calcolo dell’ecotassa: in sostanza i Comuni che riusciranno a incrementare il livello di raccolta nei mesi di settembre, ottobre e novembre 2018 rispetto al periodo settembre 2016-agosto 2017, sarà confermata per il 2018 l’aliquota minima (poco più d 5 euro per tonnellata).
Però, l’aumento della percentuale di differenziata da raggiungere varierà a seconda della situazione di partenza, ad esempio: se un Comune l’anno scorso ha avuto una raccolta differenziata tra lo 0 e il 10% per poter pagare, comunque, l’aliquota minima dell’ecotassa dovrà incrementare la propria raccolta di 20 punti percentuali nei tre mesi di settembre, ottobre e novembre del 2018. In pratica, per incrementare la raccolta differenziata è stato introdotto un meccanismo che lega le tariffe dell’ecotassa alle percentuali raggiunte dai singoli Comuni, in base al quale la riduzione del tributo speciale è inversamente proporzionale al superamento del livello di differenziata. Sono 5 gli scaglioni previsti: i Comuni con raccolta tra lo 0 e il 10% dovranno incrementare la differenziata di 20 punti nei tre mesi previsti; dal 10 al 20%, invece, l’aumento di raccolta differenziata dovrà essere di 17 punti; dal 20 al 30% l’incremento da raggiungere è di 13 punti percentuali; chi ha già una differenziata dal 30 al 40% dovrà aumentarla almeno di altri 8 punti; e infine quei Comuni che hanno una raccolta tra il 40 e il 55% per usufruire dell’aliquota dell’ecotassa minima dovranno riuscire ad incrementare la differenziata di un ulteriore 5%.
L’Arpa, invece, avrà il compito di validare e certificare i dati trasmessi dai Comuni. Come detto, il 20% della somma complessiva relativa all’ecotassa versata da tutti gli Enti andrà a quei paesi che ospitano o ospiteranno un inceneritore o una discarica. Il 50% del totale dell’ecotassa verrà, invece, distribuito tra quei Comuni che raggiungono alte percentuali di differenziata: i soldi, però, dovranno essere utilizzati sempre per migliorare la gestione del ciclo dei rifiuti, non potrà avere destinazione diversa.