Torna in comunità per spaccio di droga, estorsione e furto il 15enne coinvolto nel procedimento sulla morte del 77enne Giuseppe Dibello, spinto in mare il 2 maggio 2017 da una scogliera a nord di Monopoli insieme con l’amico 75enne Gesumino Aversa, sopravvissuto alla caduta in mare.
Il ragazzo era stato arrestato per omicidio preterintenzionale e scarcerato due settimane dopo perché dalle indagini era emerso che non era stato lui a spingere in mare i due anziani, ma un amico 17enne. Nei confronti del 15enne, difeso dall’avvocato Giuseppe Carbonara, l’accusa era stata quindi riqualificata in omissione di soccorso e sarà processato con il rito abbreviato il prossimo 29 gennaio.
Una volta tornato in libertà, però, avrebbe iniziato – secondo l’accusa – a spacciare droga, costringendo due coetanei ad acquistare sostanze stupefacenti da lui e, quando i ragazzi non riuscivano a pagare, li avrebbe indotti a rubare gioielli ai genitori. Questa seconda indagine è partita proprio dalla denuncia della mamma di uno dei due ladri di gioielli. Questi ultimi sono indagati in stato di libertà, mentre per il 15enne il giudice ha disposto la misura cautelare del collocamento in una comunità di San Severo (Foggia). Dagli atti emergono anche episodi di violenza da parte del ragazzo: avrebbe picchiato i propri genitori e in una occasione un insegnante, venendo sospeso da scuola.