A Corato, la polizia ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Trani, nei confronti di Michele Patruno, soprannominato “topolino”, 19enne già sottoposto al regime degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico, ritenuto responsabile di estorsione e tentata estorsione.
Il 19enne, a capo di un gruppo di ragazzi pregiudicati residenti a Corato, già identificati e arrestati perché responsabili di analoghi episodi, per alcuni mesi ha seminato il terrore tra i giovani che abitualmente frequentano bar ed altri luoghi di ritrovo. Le indagini sono state avviate a seguito di notizie confidenziali circa la presenza di alcuni ragazzi che, agendo come una vera e propria gang, nel periodo compreso tra l’inverno e la primavera dello scorso anno nel tardo pomeriggio e nelle ore serali mettevano in azione delle vere e proprie incursioni nel centro storico, nelle piazze e nei luoghi di abituale ritrovo.
Il 19enne, con la minaccia di percuotere le vittime, già oggetto di pesanti offese ed umiliazioni, lo ha costretto a consegnargli denaro e oggetti di valore.
Due gli episodi principalmente contestati. Il primo nel maggio 2017, quando il Patruno ha costretto un ragazzo a consegnargli oggetti preziosi che la vittima, intimorita a seguito di minacce, ha sottratto alla nonna materna. Il giovane, impossessatosi di una fascetta, un collier, due anelli, un orecchino e una collana, le ha consegnate al 19enne che, successivamente, si è recato nei negozi compro dove ha venduto i gioielli e si è procurato del denaro.
Gli oggetti di valore sono stati recuperati e sequestrati. I poliziotti hanno anche accertato un ulteriore tentativo di estorsione, nel quale il 19enne ha costretto un giovane a mostrargli il contenuto del suo portafogli e, dopo aver constatato l’assenza di denaro, ha minacciato di malmenarlo.
Il giovane, dopo le formalità di rito, è stato rinchiuso in carcere