Venerdì 12 gennaio al “12.03 City Club” si esibirà il Quartetto Dotti con lo spettacolo musicale “Viaggio tra le melodie senza tempo”, un repertorio di canzoni della prima metà del ‘900, per riscoprire melodie presenti nella nostra memoria, che ci riportano al ricordo dei nostri genitori e nonni che ne accennavano i motivi cantandoli e fischiettandoli in momenti di spensieratezza.
“Proporremo un viaggio musicale – spiega Piero Dotti – che avrà inizio dall’Italia e si sposterà andando in Sud America, perlustrando il continente e spaziando dal tango argentino al Calipso che richiama il Mar dei Caraibi, passando per l’Europa e terminando nuovamente in Italia. Durante questo percorso eseguiremo canzoni degli anni ’30, ’40 e ‘50”.
Nel corso del concerto verranno raccontati alcuni aspetti connessi al difficile contesto storico in cui quei brani prendevano forma, con testi che lanciavano messaggi di rinascita intellettuale, speranza, maggiore libertà di espressione, lasciando alle spalle le devastazioni della seconda guerra mondiale. Il filo conduttore del repertorio unisce diverse culture musicali legate a sonorità tradizionali, come il tango argentino, la musica cubana, caraibica il jazz afro-americano e la canzone italiana.
“Un po’ di anni fa abbiamo iniziato a svolgere un lavoro di ricerca sui generi latino e italiano. Ci siamo resi conto di come nel tempo questi si siano tramandati nelle culture musicali, però sempre facendo capo al periodo storico. Dunque durante l’esibizione racconterò perché abbiamo scelto questi determinati brani e in che modo si intrecciano tra di loro”.
Poliedrico dalla voce calda e suadente, Piero Dotti è un noto ammiratore di Frank Sinatra, ma ha iniziato il suo percorso musicale avvicinandosi al genere rock, suonando la batteria e le percussioni, anche se già da adolescente amava intonare canzoni. Con lui ci saranno Paolo Luiso al pianoforte, Francesco Cinquepalmi al contrabbasso e Cesare Pastanella alle percussioni.
“Grazie ad una particolare professionalità che caratterizza i componenti del gruppo, siamo riusciti ad immergerci completamente in queste sonorità senza tempo. Così, lavorando insieme e confrontandoci, siamo riusciti a riproporre i suoni più antichi e originali, riarrangiandoli in maniera differente”.