Il sistema sanitario pugliese torna a livelli sufficienti ed ottiene la promozione. Il monitoraggio dei Lea, i livelli essenziali di assistenza, effettuato dal ministero della Salute dice che gli indicatori sono migliorati nel 2016 e, rispetto al 2015, la Puglia guadagna 14 punti nella “graduatoria” nazionale. Quattordici punti che le permettono di arrivare a 169 punti e di superare, quindi, la soglia minima fissata per essere considerata regione “adempiente”.
Un buon balzo per la Puglia che, invece, nel 2015 aveva incassato una sonora bocciatura, anche se le regioni del Nord restano molto distanti: c’è chi supera i 200 punti. Ma di cosa si tratta? In sostanza, attraverso i Lea viene analizzata la capacità delle Regioni italiane di garantire ai propri cittadini l’erogazione dell’assistenza sanitaria secondo standard di appropriatezza e qualità. Nel 2014 la Puglia era stata promossa con un punteggio complessivo di 162 punti, nel 2015 invece ci fu una regressione sino a 155 punti e il conseguente inserimento nella categoria “inadempiente” assieme a Molise, Campania, Calabria e Sicilia.
Adesso, la Puglia torna nella fascia dei sistemi sanitari che riescono a raggiungere quantomeno una sufficienza, un dato non di poco conto considerando che all’adempimento o meno dipende anche l’erogazione dei fondi da parte del ministero. Il punteggio finale viene calcolato sulla base di 35 indicatori: viene analizzata, ad esempio, la qualità dell’assistenza agli anziani e disabili, la copertura vaccinale, screening e prevenzione, appropriatezza nell’assistenza ospedaliera.