E’ la sera del 19 giugno del 1977, i genitori del piccolo Mauro Romano, 6 anni, dal Salento si spostano a Poggiomarino, provincia di Napoli, per partecipare al funerale del nonno paterno. Mamma e papà decidono di non portare con loro i due figli maschi, così li lasciano a Racale, in provincia di Lecce, dai nonni materni. Quando fanno ritorno, il 22 giugno, i genitori scoprono che Mauro è scomparso la sera precedente, sparito nel nulla.
L’ultima volta era stato visto poco prima delle 17 e 45 del 21 giugno mentre stava giocando a nascondino con altri bambini più o meno della sua stessa età. Poi il buio. Per un’intera famiglia. Cosa è successo al piccolo Mauro? E’ il punto interrogativo lungo ormai 40 anni, le inchieste aperte e chiuse più volte non hanno mai fatto chiarezza sulla vicenda e, soprattutto, non hanno mai permesso di rintracciare il bambino. Un cold case pugliese che rischia, purtroppo, di restare tale. Oltre 40 anni sono trascorsi tra false rivelazioni, possibili depistaggi, piste che non hanno portato a nulla, colpa anche di una cortina di omertà.
“Gli investigatori – scriveva nel 2012 il gip Annalisa De Benedictis nell’ordinanza di archiviazione dell’inchiesta – hanno verificato un generale clima di latente omertà nell’ambito della comunità religiosa (testimoni di Geova) di cui denuncianti e denunciato facevano parte. Tale aspetto ha avuto un ruolo non trascurabile nella risoluzione della vicenda”.