Gli ospedali pugliesi, in media, restano lontani da standard accettabili di umanizzazione delle cure ma quelli baresi, nella mediocrità, risultano essere i migliori. Le 60 strutture ospedaliere non sono a dimensione di paziente, è quanto emerge dal rapporto Agenas e Aress sulla “valutazione partecipata dell’umanizzazione nelle strutture di ricovero”, progetto al quale il governatore Michele Emiliano ha voluto un’adesione completa dell’intera rete ospedaliera regionale pubblica e privata.
I voti agli ospedali pugliesi
Tutti gli ospedali, quindi, sono stati esaminati e il voto finale non è lusinghiero: la media è di 5,8 su una scala da 1 a 10, significa quindi che non viene raggiunta nemmeno la sufficienza nonostante un leggero miglioramento rispetto al 2014, quando il voto si fermò a 5,2. Il progetto di ricerca è stato coordinato dall’ARess Puglia del commissario Giovanni Gorgoni, la ricognizione è stata svolta tra giugno e luglio scorsi: i gruppi di valutazione hanno dovuto verificare la presenza negli ospedali di servizi, processi e logistiche riuniti in 156 item funzionali a una corretta relazione umana con il paziente/cittadino. L’analisi è complessa e prende in considerazione 5 grandi aree tematiche ma circa 300 parametri diversi. Le aree tematiche sono: “Processi assistenziali e organizzativi orientati al rispetto e alla specificità della persona”; “Accessibilità fisica, vivibilità e comfort degli ospedali”; “Accesso alle informazioni, semplificazione e trasparenza”; “Cura della relazione con il paziente e con il cittadino”; “Sicurezza del paziente”. Gli aspetti valutati, come detto, sono centinaia, ecco qualche esempio: assenza di barriere architettoniche, punti di accoglienza, supporto psicologico, terapie intensive aperte, l’accesso di persone di fiducia del malato, strumenti di valutazione del dolore, partoanalgesia, rooming-in, separazione visiva dei posti letto, tutela della diversità linguistica e religiosa, facilità e chiarezza di accesso alle strutture, trasparenza documentale, procedure di governo clinico per la sicurezza del paziente. L’area tematica dove vi è il maggior incremento è quella della “Cura della relazione con il paziente”, passata dal precedente 4,25 all’attuale 5,1. E’ di rilievo anche l’area tematica di “Accessibilità e vivibilità” degli ospedali che ha avuto un incremento del 9% (è passato da 6,05 a 6,6). Per quanto riguarda, invece, l’area tematica relativa “all’accesso alle informazioni e alla trasparenza” il voto resta negativo ma passa da 5,35 del 2014 a 5,9. Male anche il giudizio complessivo sui “processi assistenziali e organizzativi orientati al rispetto e alla specificità” del paziente: il voto passa da 4,4 a 5,1, fortemente insufficiente.
La situazione a Bari e provincia
Cinque sono gli ospedali che hanno un punteggio superiore a 7: il Di Venere di Bari (7,9), l’Irccs “De Bellis” di Castellana Grotte (7,4), la Salus di Brindisi (7,4), il Santissima Annunziata di Taranto (7,2) e il Civile di Castellaneta (7,2).Ma anche altri ospedali di Bari e provincia sono, comunque, sopra la sufficienza: il pediatrico Giovannii XXIII (6,9), il San Paolo (6,6), il Miulli (6,5), l’ospedale della Murgia (6,5) e il Policlinico (6,4).