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L’Ente ecclesiastico incassava soldi gonfiando le fatture: truffa da 1,5 milioni. Due suore indagate, arrestato ex assessore

Pubblicato da: redazione | Ven, 15 Dicembre 2017 - 10:00
Guardia Di Finanza

La guardia di finanza ha concluso una indagine su una presunta frode pari ad 1,5 milioni di euro erogati dalla Regione Puglia a favore di un Ente ecclesiastico, con sede legale a Roma, e finalizzati alla ristrutturazione di un immobile adibito a casa di riposo per anziani a Noci, la Sant’Anna.

Sulla scorta degli elementi raccolti, il giudice per le indagini preliminari ha emesso un’ordinanza con cui ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di uno degli indagati, residente a Noci, l’imprenditore Vittorio Lippolis, ex assessore, ritenuto il promotore e principale artefice della frode ai danni della Regione Puglia.

La finanza ha sequestrato, inoltre, ulteriori 200mila euro, somma ritenuta profitto del reato di auto-riciclaggio commesso attraverso una società di persone operante nel settore immobiliare riconducibile alla persona arrestata. Complessivamente sono 16 le persone indagate dalla Procura di Bari, pm Federico Perrone Capano, accusate, a vario titolo, dei reati di truffa ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Tra gli indagati anche 2 suore.

Nel corso delle indagini è emerso che l’Ente religioso beneficiario dei contributi pubblici, nell’ambito di un piano ideato, promosso ed organizzato dall’unico arrestato, “con la complicità dei titolari delle imprese esecutrici dei lavori oggetto di finanziamento, poneva in essere artifizi e raggiri al fine di far risultare un importo relativo all’investimento effettuato di gran lunga superiore a quello effettivamente sostenuto”.

L’indagine della finanza ha permesso di verificare che le imprese esecutrici dei lavori restituivano gli importi illecitamente sovra-fatturati, successivamente suddivisi tra l’Ente ecclesiastico e l’arrestato, il quale li ha reinvestiti in una propria società.

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