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Bari, ” Più spazi di socializzazione riqualificati che presidiati”: la ricetta per la sicurezza di Decaro spiegata a Minniti

Pubblicato da: Gino Martina | Sab, 9 Dicembre 2017 - 08:19

“La sicurezza dei cittadini parte dalla riqualificazione delle piazze, dei giardini, dei punti di aggregazione per favorire la socializzazione e abbattere le paure, col sostegno di scuola, parrocchie e associazioni del territorio”. E’ in sintesi il pensiero espresso dal sindaco di Bari, Antonio Decaro, al termine del  Primo comitato metropolitano sulla sicurezza del Barese, tenutosi all’interno della Casa delle Culture nel quartiere San Paolo, alla presenza del ministro dell’Interno, Marco Minniti, e del capo della Polizia Franco Gabrielli. Presenti anche 35 sindaci dell’area metropolitana (su un totale di 41) e i vertici locali delle forze di polizia, oltre al prefetto di Bari, Marilisa Magno. Per Bari è il primo Comitato metropolitano, seconda esperienza di questo tipo in Italia dopo Catania.

“Si parte dalle periferie – ha spiegato Decaro – e non a caso siamo qui nella Casa delle culture di un quartiere da sempre considerato difficile ma che assieme al Piano finanziato dalla Presidenza de Consiglio dei ministri è oggetto di riqualificazione con il Libertà. I progetti di riqualificazione sono mirati al recupero degli spazi di socializzazione, di piazze, giardini, play ground, perché siamo convinti che la sicurezza la otteniamo se animiamo gli spazi non solo se li presidiamo”.

E’ la percezione di insicurezza nelle città dell’area metropolitana  e la necessità di più finanziamenti da destinare al recupero delle periferie, infatti, il tema affrontato nell’incontro. I sindaci chiedono al ministro di poter incrociare i “crime mapping” fatti sui dati delle polizie municipali, con le banche dati delle forze dell’ordine sui reati effettivamente commessi in città, alle quali i Comuni attualmente non hanno accesso.

“Per questo non abbiamo chiesto più forze dell’ordine e interventi della magistratura – ha aggiunto Decaro – , esigenza che verificheremo per alcune situazioni particolari, ma abbiamo voluto dimostrare che esiste un altro modello per la sicurezza proposto dai sindaci ed è quello di combattere il degrado. Se le persone non si sentono più sole si sconfiggono le paure con le relazioni umane tra i cittadini. Per questo abbiamo realizzato un’indagine su 2.500 abitanti sulla percezione di insicurezza, per conoscere le maggiori paure dei cittadini baresi, suddivise per quartieri, per fasce di età. Vorremmo incrociare questi dati con quelli a disposizione delle forze dell’ordine, le segnalazioni fatte ai vigili urbani, all’Urp e quanto raccolto attraverso le nostre app.  Vogliamo creare così una mappa georeferenziata del crimine assieme alle forze dell’ordine, utilizzando anche i software attraverso il sentimento di insicurezza che provato di cittadini espresso sui social network. A ciò aggiungiamo la richiesta di utilizzo degli immobili della criminalità organizzata da mettere a disposizione della comunità per le attività di socializzazione”.

“Noi nel decreto sulla sicurezza urbana –  ha spiegato Minniti – abbiamo risorse per meglio coordinare le sale operative delle forze di polizia per aumentare la percezione di sicurezza dei cittadini, dove c’è un occhio che sta accanto a loro e che li accompagna 24 ore al giorno. Sono d’accordo con Decaro: il logo più sicuro è quello più vissuto”.

 

 

 

 

 

 

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