Il Tribunale di Bari – Giudice dott. A. Ruffino – ha condannato Banca Antoniana Popolare Veneta Spa, ora banca Monte dei Paschi di Siena, a restituire ad cittadina pugliese un cospicuo importo incamerato dalla Banca a titolo di interessi passivi, capitalizzazione trimestrale e commissione di massimo scoperto.
I passaggi salienti della decisione, accolti con grande soddisfazione dalla risparmiatrice e dall’avvocato della donna, Massimo Melpignano, vicepresidente Adusbef Puglia che ha divulgato la storia, delineano i limiti entro i quali la banca può esigere somme dai clienti a titoli di interessi, commissioni e remunerazioni varie.
Secondo il giudice, alla cliente della banca è stato impedito di prestare “un consenso consapevole, di rendersi conto dell’effettivo contenuto giuridico della clausola e, sopratutto, del suo ‘peso’ economico”. Pertanto, prosegue il giudice barese, “l’addebito delle commissioni di massimo scoperto si traduce in una imposizione unilaterale della banca che non trova legittimazione in una valida pattuizione consensuale. Vanno espunte, pertanto, le somme addebitate a tale titolo.”
Considerazioni analoghe si applicano “a tutte le spese e competenze addebitate dalla banca che non trovino espressa previsione contrattuale e non risultino pattuite quale remunerazione di uno specifico servizio reso in favore del correntista.”.
Netta, dunque, la presa di posizione della magistratura barese che chiude questo paragrafo di una vicenda che, purtroppo, accomuna tanti clienti di banche che continuano a soggiacere spesso inconsapevolmente alle logiche di potere di banche e finanziarie. Anche in questo caso le istanze di Adusbef (Associazione difesa utenti servizi bancari finanziari assicurativi postali) e della consumatrice barese sono state accolte dalla attenta magistratura.