“Episodi come quello di Castellaneta sono gravissimi: è inaccettabile che la criminalità tenga in ostaggio il presente e il futuro dell’agricoltura”. E’ con queste parole che, Raffaele Carrabba, presidente regionale di Cia Agricoltori Italiani di Puglia, commenta il gravissimo episodio accaduto nella notte di mercoledì 22 novembre 2017 quando una banda criminale, composta da almeno 5 persone armate di pistole e fucili, ha fatto irruzione in una masseria di Castellaneta, terrorizzando e derubando un’intera famiglia di agricoltori in contrada Trio Primo.
L’organizzazione agricola, che negli ultimi anni ha organizzato molteplici iniziative e avanzato diverse proposte sul problema sicurezza nelle campagne, torna a chiedere con forza che le imprese del comparto primario non siano lasciate sole. “E’ necessario che la stessa e sacrosanta attenzione posta sul problema caporalato, oggetto proprio in queste ore di un nuovo protocollo d’intesa nel Tarantino, sia investita per garantire agli agricoltori la libertà di fare impresa senza temere per la propria vita e per il futuro delle proprie aziende, un futuro messo a rischio da sempre più frequenti razzie, rapine e assalti”, ha spiegato Vito Rubino, direttore provinciale di Cia Agricoltori Italiani di Taranto. “Se si permette che le aziende agricole falliscano sotto il peso della criminalità, della burocrazia e del rapporto di disequilibrio con industria e grande distribuzione, allora avremo conseguenze disastrose anche sull’occupazione e l’intera economia della Puglia”, ha aggiunto Rubino. L’organizzazione agricola rimarca positivamente il lavoro svolto dai Carabinieri della Compagnia di Castellaneta e dai militari dell’Arma del Comando Provinciale di Taranto. “Alle forze dell’ordine devono essere garantite le risorse necessarie ad affrontare un problema che, nel Tarantino come in tutta la Puglia, sta assumendo dimensioni intollerabili e sempre più preoccupanti”, ha dichiarato Raffaele Carrabba.
Sulla questione sicurezza, Cia Agricoltori Italiani di Puglia è intervenuta recentemente per l’emergenza determinatasi nella Bat e, prima ancora, per i ripetuti e gravissimi episodi che si sono verificati a Bari, Brindisi, Foggia e Lecce. Tutto il comparto agricolo, zootecnico e florovivaistico pugliese è sotto attacco da anni. “Alcuni passi in avanti sono stati compiuti ma, evidentemente, non sono sufficienti. Occorre tenere alto il livello di attenzione e ricordare che le imprese agricole sono il primo motore occupazionale e di sviluppo di questa regione”, ha concluso Raffaele Carrabba.