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Bari, 80 pediatri e 7 ospedali: con 6 mesi di ritardo, parte il servizio di assistenza pediatrica nei weekend

Pubblicato da: Vincenzo Damiani | Gio, 30 Novembre 2017 - 18:00

Sette ospedali coinvolti nella sola provincia di Bari, 23 in Puglia. Da sabato l’Asl di Bari darà avvio al servizio di consulenza ambulatoriale pediatrica (Scap), che interesserà sette strutture ospedaliere del barese: Murgia, San Paolo, Giovanni XXIII, Monopoli, Corato, Molfetta, Bitonto. Il servizio garantirà prestazioni ambulatoriali a favore dei piccoli pazienti nelle giornate di sabato, domenica, nei prefestivi e festivi, dalle ore 8 alle 20. Nei casi più gravi, i bambini saranno trasferiti e curati in ospedale.

Sono 80 i pediatri che saranno impiegati in tutta la provincia dall’Asl Bari, oltre a infermieri e puericultrici. Il sistema funzionerà così: un pediatra e un infermiere saranno presenti ogni sabato, domenica e tutti i giorni festivi e prefestivi per occuparsi delle urgenze ed evitare che i genitori dei piccoli pazienti debbano essere costretti a rivolgersi agli ospedali, intasandoli. Il servizio parte con 6 mesi di ritardo rispetto al previsto. Negli ultimi due anni il servizio di consulenza pediatrica è stato testato nella Bat e ha dato ottimi risultati, basti pensare che i bambini assistiti sono stati oltre 20mila. Adesso il progetto viene esteso a tutta la regione. I pediatri e gli infermieri sono stati selezionati ssu base volontaria, chi ha aderito riceverà un compenso in base alle ore lavorative prestate (circa 100 euro ad ora per i pediatri).

Su Scap, però, chiede chiarezza il Movimento5Stelle: il consigliere regionale Marco Galante ha inviato al direttore del dipartimento Promozione della Salute, Giancarlo Ruscitti, e a tutte le Asl pugliesi una richiesta di accesso ai dati: “La delibera di giunta Emiliano – dichiara Galante  – ha previsto precisamente gli orari di attività dello Scap, le sedi di apertura (che ammonterebbero a 23 in tutta la Puglia), nonché i criteri mediante cui le Asl dovrebbero avviare il progetto. Sono ormai passati quasi 10 mesi  dalla sua pubblicazione – continua –  e per questo ho provveduto a chiedere al direttore Ruscitti e ai direttori generali delle Asl pugliesi lo stato attuale di applicazione del servizio. In particolare si richiedono informazioni in merito al numero delle sedi sinora effettivamente attivate, sul personale coinvolto, su accessi, esiti e le risorse economiche impiegate. Il tutto – conclude il pentastellato – per verificare gli effetti di un progetto che, secondo il governo Emiliano dovrebbe rivelarsi un’ottima opportunità per le famiglie pugliesi, ma che occorre monitorare affinché non si riveli, invece, un ulteriore spreco di denaro pubblico”.

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