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Porto Torres, ragazza suicida per video hard: tre indagati

Pubblicato da: redazione | Mar, 28 Novembre 2017 - 10:15

La svolta alle indagini è arrivata dopo il ritrovamento di un video hard, che ha portato all’iscrizione di tre persone nel registro degli indagati, da parte del procuratore facente funzioni di Tempio Pausania, Gianluigi Dettori. Potrebbero esserci presto novità importanti sulla vicenda di Michela Deriu, la barista di 22 anni di Porto Torres morta a La Maddalena a casa di un’amica, dove si era rifugiata dopo quella aggressione nella quale gli erano stati rubati circa mille euro. Una storia ancora tutta da chiarire, costellata di minacce ed estorsioni.

I tre indagati sarebbero conoscenti della cerchia di amici di Michela. Le ipotesi di reato vanno dall’istigazione al suicidio alla tentata estorsione sino alla diffamazione aggravata. Gli inquirenti stanno verificando gli indizi acquisiti per capire se, come ed eventualmente in quale ruolo ciascuno dei tre abbia avuto parte nella vicenda. Seguendo le tracce lasciate sulla rete, gli inquirenti sono andati a ritroso rispetto alla strada che aveva preso il video, forse arrivato anche al cellulare di Michela: la ragazza ne sarebbe rimasta impressionata e dopo la rapina ha deciso che doveva allontanarsi da Porto Torres. Grazie alle tracce lasciate sul web, gli uomini messi in campo dalla Procura di Tempio sono risaliti ad un personal computer nella disponibilità di uno dei tre indagati. Il procuratore, assieme ai carabinieri di Porto Torres e Olbia, stanno ora verificando se il video sia anche a disposizione degli altri due sospettati. Sequestrati pc, cellulari e tablet per cercare le tracce informatiche che confermino le ipotesi di reato.

Oltre all’inchiesta sul suicidio, c’è così un secondo filone di indagine: la Procura di Sassari ha aperto un fascicolo sulla rapina. La ragazza aveva raccontato a dei conoscenti di essere stata aggredita e rapinata al rientro a casa, di notte, dopo una giornata di lavoro a Porto Torres. I delinquenti – sempre stando al racconto di Michela – le avevano portato via circa mille euro, i soldi delle mance raccolte al bar da lei e dai suoi colleghi. In sede di autopsia, il medico legale avrebbe riscontrato segni di percosse ed escoriazioni sulla giovane barista riconducibili proprio ad un’aggressione.

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