Attacchi alla teoria gender e pro “famiglia naturale”. Tutto racchiuso in un messaggio inviato ai suoi parrocchiani da un prete di Palo del Colle, don Pasquale, per pubblicizzare un convegno. “Si tratterà – si legge nel messaggio che è stato ripubblicato dal parlamentare Dario Ginefra che ha duramente contestato l’operato di questo parroco – il tema della famiglia naturale UOMO – DONNA (scritto tutto in maiuscolo ndr) e della teroria del GENDER devastante per i nostri bambini. Ti invito se hai a cuore la tua famiglia, i bambini, i tuoi nipoti a non mancare”. Al convegno ci sarà l’esibizione del cantante Giuseppe Povia e parteciperà l’avvocato Gianfranco Amato, il primo dicembre.
L’attacco di Ginefra
“Da qualche anno – scrive in un lungo post il parlamentare – è giunto nella parrocchia della Chiesa di San Giuseppe della medesima comunità un parroco, Don Pasquale Amoruoso, che fin da subito ha mostrato ai suoi parrocchiani e all’intera comunità il suo pensiero intollerante verso qualsiasi forma di diversità (sessuale, etnica, religiosa). Questo parroco diffonderebbe il suo verbo nelle catechesi, negli incontri comunitari, in quasi tutte le omelie (senza distinzione che si tratti di una messa per un battesimo, matrimonio o funerale) e anche sul suo profilo pubblico di Facebook. In queste ore avrebbe fatto sapere ai suoi parrocchiani di aver organizzato per venerdì 1 Dicembre un concerto/convegno.
Sono davvero preoccupato che una persona, una qualsiasi persona, possa scrivere simili bestialità, figuriamoci un uomo di fede, un pastore. Penso che nessuno possa approfittare della propria posizione per diffondere questo tipo di messaggi di odio verso altri esseri umani. Ho ritenuto giusto pubblicare – conclude – sulla mia pagina Facebook quanto riferitomi e quanto ho potuto verificare dalla lettura delle parole di Don Pasquale perché ritengo che le autorità ecclesiastiche e forse, persino quella giudiziaria, dovrebbero occuparsene. A mio modesto avviso le sue parole e le sue iniziative vanno ben oltre il diritto dell’esercizio del culto e della libertà di pensiero e di parola”.