Giusy vive con il marito, la figlia e i piccoli nipoti in una casa al settimo piano del quartiere Picone. Da settimane i rubinetti sono a secco. Nonostante l’autoclave pagata 600 euro.
Borderline24 ha deciso di dare voce alle vostre storie. Per sensibilizzare maggiormente le istituzioni, dalla Regione all’Acquedotto, affinché venga trovata una soluzione al problema. Perché ci sono migliaia di famiglie che ormai da settimane vivono in condizioni di precarietà.
Ecco la storia di Giusy
“Io vivo con mio marito, mia figlia e i miei nipoti in un appartamento al settimo piano del rione Picone – ci racconta – e da giorni ormai non sappiamo come fare: l’acqua non arriva proprio. Abbiamo speso 600 euro per mettere l’autoclave in casa. In un primo momento l’acqua arrivava, almeno per mezza giornata. Adesso invece proprio nulla. Mio marito va avanti e dietro con le lattine e siamo costretti a comprare l’acqua per lavarci. L’autoclave è sempre vuoto, perché non riesce a riempirsi ed ora rischiamo addirittura che si rompa. La casa è un porcile e qui ci sono dei bimbi. Aiutateci. Non ne possiamo più”.