“O mia o di nessun altro” e poi quattro colpi di pistola. Quel 13 gennaio 2016, a Stornarella in provincia di Foggia, Filomena Di Gennaro è sopravvissuta al raptus dell’ex fidanzato. Oggi è costretta a muoversi sulla sedia a rotelle, fa la psicologa ed è mamma di due gemelli. Nella giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre) la storia di Filomena è un esempio di riscatto, un caso emerso tra quelli avvenuti in Puglia: nel 2016 sono stati registrati 1570 episodi, 150 le violenze su minori. Nel distretto della corte di appello di Bari, in un anno (da giugno 2015 a giugno 2016) sono stati avviati 19 provvedimenti per omicidio volontario di donne e 21 per tentato omicidio (più 46 per cento): dati diffusi dai sindacati Usc-Cisl in corteo stamattina sul lungomare di Bari.
Borderline24 ha raccontato l’escalation di fatti di cronaca tra aggressioni, stalking e violenze fisiche. Lo scorso 23 novembre, una donna di Acquaviva delle Fonti ha denunciato numerose lettere dal tenore persecutorio e aggressivo durante la detenzione del suo ex nelle carceri di Bari, Matera e Taranto. A Bitonto, una macabra minaccia nel giorno dedicato alla commemorazione dei defunti: “Il 2 novembre è arrivato e devi morire”. E ancora, un uomo di Conversano lo scorso 13 ottobre ha picchiato e minacciato l’ex compagna con due pugnali di quindici centimetri. Ancora, il 5 novembre una dottoressa della guardia medica è stata violentata sul posto di lavoro dopo essere stata perseguitata da un paziente “invaghito”.
Interventi mirati anche sugli uomini sono stati annunciati dalla Regione, con 11 milioni di euro da utilizzare per un piano triennale finalizzato a rafforzare la rete territoriale dei servizi e ampliare la rete Centri anti violenza (Cav). “Molti uomini – ha detto il governatore Michele Emiliano – hanno segni premonitori del fatto che non riescono a controllare i loro impulsi e tendono a risolvere il conflitto nel rapporto con le donne che amano o dicono di amare attraverso l’uso della violenza”.
Come mostra il video siamo entrati nel Centro Antiviolenza Comune di Bari, finanziato dall’assessorato al Walfare, che dal 2010 offre sostegno psicologico a donne e minori vittime di maltrattamenti e abusi.