Una mostra fotografica contro la violenza sulle donne. Un appuntamento da non perdere il 24 novembre durante l’inaugurazione del centro antiviolenza di Palo del colle e il 27 novembre presso il centro antiviolenza di Bari.
Il progetto
A spiegare il progetto è la fotografa Anna Santovito. “Il progetto fotografico “Angeli d’Acciaio si ispira all’omonimo film riguardante la lotta dei diritti civili e politici delle donne, e vede nel attuale mancato raggiungimento a livello concreto (e non solo formale) di una parità effettiva tra uomo e donna, la causa di un fenomeno più ampio e diffuso, radicato nella nostra attuale società maschilista: la violenza sulle Donne. Un fenomeno che ha origine dallo squilibrio e dall’asimmetria del rapporto che sussiste tra i due sessi”.
L’idea di Angeli di Acciaio nasce all’Università Aldo Moro di Bari, durante il corso di Politiche sociali tenuto dalla professoressa Patrizia Marzo, attuale presidente dell’ordine degli Assistenti Sociali. Il gruppo di lavoro è costituito da Anna Santovito (fotografa del progetto) e dalle sue ex compagne di corso che hanno posato per questa importante tematica: Elisabetta Gramegna, Maria Tortelli, Tatiana Ricci, Michela Ricci, Sara Favale, Mariagrazia Livrano, Floriana Carano, Rosita Berlingero, Antonella Colella, Claudia Colonna, Graziana Santoro, Ilaria Cavallo e Rosanna Serafini, molte delle quali neolaureate e giovani assistenti sociali. “Coinvolgere le mie compagne in questo progetto, a ben pensarci, non è stato complicato, poiché anche loro volevano trasmettere i miei stessi messaggi – spiega ancora Santovito – unire la fotografia al sociale, mostrare attraverso la fotografia la continua lotta contro la vergogna, il pregiudizio e il senso di colpa che queste donne sono costrette a combattere ogni giorno”.
Successivamente la decisione di ampliare il progetto chiedendo la collaborazione ad amici e conoscenti fuori l’ambito universitario e il riscontro è stato positivo. “L’obiettivo di tutti noi – conclude – è quello di far sentire alle donne vittime di violenza il sostegno di una società che ha deciso di non abbandonarle e che, invece, le spinge a denunciare immediatamente”. Il progetto fotografico è costituito da trenta fotografie stampate in bianco e nero in formato 20×30, che denunciano ciò che una donna è costretta a subire ogni qualvolta è vittima di violenza fisica e soprattutto psicologica.
Durante le esposizioni fotografiche saranno in mostra anche le poesie della poetessa e scrittrice Stefania Meneghella, autrice di un romanzo introspettivo-psicologico “Silenzi Messaggeri”, che racconta di violenza minorile intrafamiliare.