Mediamente, un pugliese nel 2016 ha speso di tasca propria 505 euro per curarsi, per sottoporsi a esami e visite mediche private o per l’acquisto di farmaci; nel 2012 la spesa media si fermava a 357 euro, non solo: 5 anni fa, la Puglia era solamente al 16esimo posto tra le regioni italiane, oggi è 11esima, sopra tutte le altre regioni del Mezzogiorno, spende persino più di Marche e Umbria, avvicinandosi alla media italiana.
E’ quanto emerge dal nuovo rapporto Sda Bocconi, in Puglia i cittadini hanno visto lievitare i costi per curarsi. I motivi? Ad incidere più di un fattore: liste di attesa ancora troppo lunghe che costringono i pugliesi a rivolgersi al privato o a svolgere l’esame o la visita medica in intramoenia per fare prima; spesa per l’acquisto di medicinali elevata; peggioramento generale dello stato di salute dei pugliesi. La Puglia in cinque anni ha fatto un bel balzo in avanti e, adesso, è dietro solamente alle più ricche regioni del Nord dove, però, il ricorso al privato è anche storicamente più massiccio rispetto al Mezzogiorno.
In media, in Italia ogni persona spende all’anno 560 euro per curarsi privatamente, la Puglia, quindi, si è quasi allineata al resto del Paese scavalcando molte regioni. Vediamo la classifica stilata nello studio della Bocconi: al primo posto c’è la Valle d’Aosta con una spesa annua pro capite di 859 euro, a seguire la Lombardia (752 euro) e il Trentino Alto Adige (736). E fin qui nessuna sorpresa, si tratta delle regioni che, storicamente, hanno sempre occupato le prime posizioni. A seguire ci sono il Veneto (674 euro), Emilia Romagna (652 euro), Piemonte (635), Friuli Venezia-Giulia (593), Liguria (591), Lazio (578) e Toscana (566). Subito dietro le regioni nel centro-nord ecco la Puglia con 505 euro, seguita da Umbria (501 euro), Abruzzo (461 euro), Marche (445 euro) sino al fanalino di coda, la Campania con 303 euro. A fare il balzo maggiore è proprio la Puglia, che in 5 anni ha visto crescere la propria spesa media di oltre 150 euro.
Un aumento non certo giustificabile con una migliore condizione economica dei pugliesi, visto che tutti gli indicatori dicono che dal 2012 ad oggi il pil medio è rimasto pressoché immutato. Semplicemente i pugliesi hanno dovuto fare maggiore ricorso alla sanità privata o hanno dovuto mettere mani al portafogli per pagarsi visite ed esami da effettuare in tempi brevi.