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Bari, doppio appuntamento con la nuova opera di Vittorio Pasquale: Sette

Pubblicato da: redazione | Gio, 16 Novembre 2017 - 11:07

Doppio appuntamento, a Bari e Molfetta, domenica 19 novembre, per la presentazione in anteprima di «Sette», la creazione del compositore lucano Vittorio Pasquale ispirata alle corrispondenti opere di Misericordia, in uscita lunedì 20 novembre per Digressione Music (distribuzione Milano Dischi e Naxos Usa). Domenica, alle 12, al Megastore Feltrinelli di Bari, il quartetto d’archi dell’ensemble di sette strumenti che ha inciso il disco eseguirà la quarta delle sette parti dell’opera. Con il compositore interviene il giornalista e critico musicale Fabrizio Versienti. Alle 20.30 «Sette» verrà, invece, eseguita integralmente dal vivo nel Salone del Museo Diocesano di Molfetta, la città dell’etichetta discografica dalla quale l’autore ha ricevuto la commissione dell’opera durante l’Anno della Misericordia indetto da Papa Francesco alla fine del 2015.

L’uscita del disco viene, tra l’altro, accompagnata da un video, disponibile a questo link https://youtu.be/radtad0calgdiretto da Ezio Azzollini e Lucia Perrucci e interpretato da Francesco Iacobellis. Al lato narrativo la clip unisce l’esperienza sensoriale del body mapping, una mappatura del corpo con cui la storia del personaggio viene letteralmente scritta sulla sua stessa pelle, evocando ciò che il protagonista «si porta addosso» in un’atmosfera sacrale e misterica.

Il numero del perfetto equilibrio regola, infatti, l’opera di Vittorio Pasquale che, ispirandosi alle opere di Misericordia, ha elaborato per sette strumenti una partitura in sette parti, delle durata di sette minuti ciascuna. Vincitore del bando della Siae Sillumina, Copia privata per i giovani, per la cultura (Edizione 2016), Nuove opere, il progetto «Sette» è una creazione di musica contemporanea ispirata alle sette opere di Misericordia (spirituali e corporali) nella quale il numero di riferimento viene utilizzato come guida e vincolo formale. Incisa da un ensemble da camera formato da Marco Misciagna (primo violino), Ievgeniia Iaresko (secondo violino), Vincenzo Anselmi (viola), Giuseppe Carabellese (violoncello), Antonino Maddonni (chitarra), Marco Pasculli (fisarmonica) e Vitantonio Gasparro (percussioni), l’opera rimanda alle infinite varianti e suggestioni del numero sette, gravido di implicazioni mistiche e significati simbolici. Infatti, l’opera di Pasquale, pur non essendo concepita come musica sacra, anche perché non prevede l’uso di testi (e voci), ha comunque una pulsione tutta spirituale nel tradurre in musica il senso degli atti di Misericordia dal quale trae ispirazione.

Nel primo pezzo, «Bread» (Dare da mangiare agli affamati/Consigliare i dubbiosi), Pasquale rilegge il testo del «Padre Nostro» accostato alla necessità di pregare l’Altissimo perché guidi l’uomo in una condotta secondo verità, mentre nella seconda composizione, «Water» (Dare da bere agli assetati/Insegnare agli ignoranti), la musica evoca l’acqua come fonte primaria di vita e sete di conoscenza.

«Sette» prosegue con «White» (Vestire gli ignudi/Ammonire i peccatori), in cui la nudità del corpo viene messa in contrasto con il vestito, segno della condizione spirituale dell’uomo, prima di aprire le porte ad «Angels» (Ospitare i Forestieri/ Consolare gli afflitti), pagina che rappresenta idealmente e graficamente il punto centrale da cui origina la divisione speculare dei sette brani e nella quale l’immagine descritta in musica è quella dell’incontro degli angeli con Lot alla porta di Sodoma. L’opera prosegue con «The Rite» (Assistere gli ammalati/Consolare gli afflitti), evocazione del rito della visita agli infermi attraverso una divisione tripartitica della composizione (visita, pianto, consolazione), e con «Peter’s Dream» (Visitare i carcerati/perdonare le offese), in cui la musica rimanda allo stato onirico di Pietro piantonato da due soldati, prima di chiudersi con «From the Earth» (Seppellire i morti/pregare Dio per i vivi e per i morti), rappresentazione sonora del rito della sepoltura con una preghiera che s’innalza dalla terra verso l’alto.

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