Nei primi nove mesi del 2017 la crescita dell’economia in Puglia è stata nel complesso debole, ma le prospettive sono di rafforzamento. È quanto emerge dall’aggiornamento congiunturale del documento L’economia della Puglia, redatto dalla sede di Bari della Banca d’Italia e presentato dal direttore della sede, Pietro Sambati, dal responsabile della divisione analisi e ricerca, Maurizio Lozzi, e dal ricercatore Antonello D’Alessandro.
Nell’industria il fatturato è cresciuto, nelle costruzioni è continuata invece – è emerso – la fase di debolezza congiunturale. L’occupazione è rimasta sostanzialmente stabile. La dinamica positiva del credito si è rafforzata, con i prestiti, alle famiglie e alle imprese, che sono aumentati. “Vanno bene i settori agroalimentare, meccanico e chimico, mentre – ha spiegato Sambati – abbiamo qualche segnale di calo nel tessile, abbagliamento, calzature e nei settori, importanti per la Puglia, come le costruzioni ed il commercio. In quest’ultimo ad esempio la demografia d’impresa nei primi 9 mesi del 2017 registra un saldo negativo i 1.500 esercizi al dettaglio, a testimonianza delle difficoltà del settore. Dato positivo è anche quello delle esportazioni, con una crescita del +5,9%”.
Altro dato importante è quello – ha aggiunto Sambati – del mercato del lavoro “dove c’è stabilità occupazionale, anche nel tener presente il dato del biennio precedente ci accorgiamo che non siamo ancora a livello pre crisi come prodotto e lavoro, avendo perso 130mila posti ed avendone recuperati 50 mila tra il 2015 e il 2016”.
“Il fatto nuovo ed importante – ha sottolineato Sambati – lo registriamo negli investimenti delle imprese con il ritorno all’espansione della capacità produttiva. Questo è fondamentale per la Puglia e se si realizzano queste prospettive, con la realizzazione dei piani di investimento, arriverà il cambio di passo che la nostra regione merita”.