“Volevo solo partire, farmi la tanto meritata vacanza dopo un incubo di matrimonio (ed ho accettato questo regalo) ma devo dire che questo è di gran lunga peggiore perché non coinvolge solo per me in prima persona ma anche tutti voi… questa la peggiore condanna”. E’ un passaggio della lettera che Elisa Salatino, la professoressa barese arrestata a Melbourne dopo essere stata scoperta con un carico di droga nella valigia, ha inviato nei giorni scorsi ai suoi genitori. La lettera è stata pubblicata stamattina dal quotidiano “La Gazzetta del Mezzogiorno.
La ragazza si trova da diversi mesi nel carcere femminile “Dame Phillis Frost Center” di Melbourne: nella missiva sostiene che lei non c’entra nulla con quella droga trovata in valigia lo scorso febbraio dalla polizia federale australiana, appena arrivata in aeroporto.
“Non riesco a capire come sono arrivata fin qui e cosa c’entro io con la droga nella valigia”, scrive. “Probabilmente sarete sommersi da tanti dubbi, come tante altre persone, lo so… è difficile per voi, quanto per me credere a questo brutto fattaccio”. Elisa, sempre dal suo punto di vista, sgombra subito il campo da equivoci: «Sui giornali parlano di me con una “doppia vita”, ma quale “doppia vita?!”. Ne avevo una, sicuramente con tante difficoltà ma mai e poi mai, dopo tutto quello che ho passato durante il matrimonio avrei optato per una vita del genere”.