A seguito della grave situazione debitoria in cui versano gli immobili di proprietà del Comune di Bari per il totale blocco delle anticipazioni delle somme dovute dai condomini morosi da parte dell’ente, diventa insostenibile la gestione dei pagamenti dei fornitori di beni e servizi. Il 10 ottobre scorso l’Unai Bari (Unione nazionale amministratori immobili), nella persona del presidente provinciale Raffaele Toritto, ha scritto una lettera all’ERP Comune di Bari, ente che si occupa della gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, le case popolari, richiedendo un incontro per discutere del blocco delle anticipazioni.
“Il Comune ha fermato tutto – ha affermato Toritto – mettendoci in difficoltà. Con la crisi che c’è molti inquilini degli stabili autogestiti o dei condomini misti, ovvero in parte di proprietà del Comune e in parte dei privati, non pagano. Senza l’intervento comunale, proprietario degli appartamenti, si crea una sofferenza di cassa”.
Alla richiesta fatta dall’associazione sindacale indipendente non è seguita alcuna risposta.
“Quello che chiediamo, non solo per l’Unai ma per l’intera categoria, è un incontro. Vorremmo collaborare con l’ERP-Comune di Bari, i quali prima di intervenire dovrebbero confrontarsi con noi, che siamo sul campo e possiamo consigliare al meglio come agire, per evitare di causare ulteriori problemi alla nostra figura professionale. Vogliamo lavorare bene, ma ci devono mettere nelle condizioni giuste ”.
La mancanza di dialogo e il blocco delle anticipazioni, ovvero dei pagamenti da parte del Comune, in quanto proprietario degli immobili, procura molti disagi, dal rischio di interruzione delle utenze di acqua e luce, al blocco dei lavori di manutenzione. In alcuni casi gli stessi amministratori Unai hanno dovuto far interrompere i servizi di pulizia dello stabile per assenza di fondi con i quali pagare le aziende, ma non tutto si può sospendere: si pensi alla manutenzione degli ascensori, alla forniture di energia elettrica, alla fornitura di acqua.
“Sono numerosi i casi di inquilini di questi immobili che pagano in ritardo o non pagano proprio. Il Comune dovrebbe far rispettare la legge e procedere anche allo sfratto nei casi più estremi, come sancito dall’art.35 della Legge Regionale 10/2014. Non è corretto che chi paga regolarmente sia costretto a subire disservizi per inadempienze altrui. Tra l’altro questo comportamento permissivo porta ad ampliare il fenomeno della morosità a seguito della impunità dei soggetti interessati. Inoltre crea un ulteriore disagio alle ditte fornitrici costringendole a licenziare o a ritardare il pagamento degli stipendi. Tutto questo malcontento cade sulla nostra figura. Per questo chiediamo al Comune di ascoltarci”.