È partito il percorso ideato dal centro sociale polivalente per Anziani del Comune di Bari, gestito dalla Cooperativa Gea, in collaborazione con l’assessorato al Welfare e finalizzato alla creazione di una rete di “nonni sociali” a disposizione della comunità e a sostegno dei genitori in difficoltà.
Si tratta di un nuovo progetto solidale che vedrà protagonisti i nonni della città, gli anziani che abbiano voglia e tempo da dedicare ai più piccoli per contrastare situazioni di povertà educativa e affettiva.
Nuclei familiari che non hanno una rete di riferimento, adulti che lavorano e che hanno poco tempo per occuparsi dei propri figli, famiglie in difficoltà temporanea potranno affidarsi all’esperienza e alla vitalità degli anziani disponibili a sperimentare questa dimensione di scambio e di dono.
Il primo incontro informativo si è tenuto al centro anziani di via Dante, alla presenza dell’avvocato Mariarita Blasi, e altri di carattere formativo ne seguiranno per offrire ai volontari coinvolti gli strumenti utili ad affrontare questa sfida che parla di comunità e di nuovi possibili legami tra generazioni diverse.
“In altri Paesi del mondo, dal Giappone alla Germania, – commenta l’assessora al WelfareFrancesca Bottalico – il welfare di comunità, basato sui legami spontanei tra persone di età e ceto sociale diversi, regge buona parte del lavoro del welfare istituzionale. Da quando ci siamo insediati stiamo cercando di introdurre questo modello con un lavoro quotidiano faticoso e, allo stesso tempo, entusiasmante, come dimostrano le esperienze di mutuo aiuto, solidarietà diffusa, affido adulti in difficoltà e persone con disabilità, l’accoglienza in famiglia, il progetto Essere comunità, la banca del tempo interculturale o le mamme di appoggio. Entrando nello specifico di questo nuovo progetto, sappiamo bene che nella nostra città ci sono tanti anziani soli, ancora molto attivi, che hanno voglia di rendersi utili e di sentirsi vivi, e moltissimi nuclei familiari in affanno, genitori single che lavorano o anche coppie con figli che, per le ragioni più disparate, non riescono a dedicarsi a quell’impegno di cura che crescere dei bambini comporta inevitabilmente. Nasce da qui l’idea dei “nonni sociali”, una sorta di circolo virtuoso in cui ciascuno mette in gioco i propri bisogni e la propria esperienza di vita per essere d’aiuto e generare nuove possibilità. L’incontro intergenerazionale è una dimensione che può riservare grandi sorprese e creare legami significativi che vanno anche oltre le finalità del singolo progetto. Credo che esistano le condizioni e la sensibilità perché la rete dei “nonni sociali” possa prendere corpo”.
“L’idea progettuale – dichiara Grazia Vulpis, presidente della Gea – nasce dall’esigenza concreta di dare risposte a tutte quelle donne con figli che hanno vissuto o vivono situazioni di difficoltà. La cooperativa Gea gestisce due Comunità per l’accoglienza di mamme con figli e spesso, insieme all’avvocato Mariarita Blasi, curatore e tutore di molti minori affidati, ci si ritrova a cercare soluzioni pratiche che possano consentire alle mamme di ritrovare i loro spazi di autonomia sociale e lavorativa e ai bambini di essere accuditi anche fuori dalla Comunità. Il progetto nonno sociale nasce in questa logica: ridare fiducia alle donne, donare ai minori l’affetto che gli serve per crescere sereni e restituire ai nostri nonni un ruolo educativo e affettivo. Pensiamo di mettere a disposizione gli spazi delle strutture che gestiamo per organizzare i primi momenti di incontro tra i nonni volontari e i piccoli perché possano scegliersi”.
Entro fine mese sarà presentato il programma, in via di definizione, a cura di psicologi, legali ed educatori sociali.
Per ulteriori informazioni: 080/5214055.