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Bari, domani sciopero generale: possibili disagi sui trasporti

Pubblicato da: redazione | Gio, 9 Novembre 2017 - 15:30

Sciopero generale domani in tutta Italia promosso dall’Usb. Sono attesi disagi soprattutto per i trasporti. Le Fal ad esempio hanno già comunicato che potrebbero verificarsi dei disagi ma che saranno comunque garantite delle fasce di tutela,  dalle ore 05.30 alle ore 08.30 e dalle ore 12.30 alle ore 15.30. A Bari si terrà un presidio davanti al palazzo del Consiglio regionale.

Ecco le motivazioni dello sciopero.

“Le sanno gli operai delle aziende in crisi  – si legge nel manifesto dell’Usb – dei loro licenziamenti si discute come si trattasse di numeri e non di persone in carne e ossa; le sanno i braccianti sfruttati dai caporali e tenuti in condizioni miserabili; i facchini della logistica alle prese con le cooperative “di sfruttamento”; le sanno i lavoratori del pubblico impiego in attesa da anni del contratto a cui vogliono rifilare l’ennesimo bidone, gli autisti e i lavoratori tutti dei trasporti alle prese con la fame di privatizzazioni; le sanno le donne e gli uomini del commercio a cui tocca lavorare trecentosessantacinque giorni l’anno e della cui vita familiare non frega nulla a nessuno; le sanno gli insegnanti e gli studenti a cui hanno trasformato la loro scuola in una azienda; le sanno gli sfrattati e i cittadini in difficoltà con i pagamenti dell’affitto e del mutuo; le sanno tutti coloro che sono costretti a curarsi e trovano un servizio sanitario pubblico ridotto al lumicino per far ingrassare la sanità privata; le sanno i migranti e i rifugiati che combattono ogni giorno per la sopravvivenza in mezzo a razzismo e xenofobia.
Le sanno tutti coloro che assistono increduli alla ignobile pantomima in corso sull’allungamento dell’età pensionabile da 66 anni e 7 mesi a 67 anni come se il problema fosse quello e non il fatto che la Fornero, con l’acquiescenza dei sindacati gialli, ha massacrato le aspettative di milioni di italiani e italiane facendoli lavorare fino allo sfinimento e forse alla morte. Le sanno i pensionati che non arrivano a fine mese.
Le sanno i giovani, e quelli che non sono più nemmeno tanto giovani, alle prese con un mercato del lavoro fatto solo di precarietà e sfruttamento, di totale assenza di futuro costretti a girovagare da un lavoretto all’altro e che la pensione pubblica non la vedranno mai e nemmeno potranno farsi quella privata – come auspicano assicurazioni e fondi pensione gestiti dai sindacati gialli – perché non hanno i soldi per pagare oggi i premi che dovrebbero poi assicurargli uno straccio di pensione.
Le sanno tutti quelli che ogni giorno affrontano a muso duro un sistema che garantisce profitti ai padroni e miseria a tutti gli altri”.

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