Il Wwf ha inviato alla Regione Puglia formale diffida perché venga revocata in autotutela la delibera di giunta numero 1.587 del 3 ottobre scorso con la quale “ha autorizzato il prelievo in deroga dello sturnus vulgaris”, perché “di fatto ha aumentato il numero degli esemplari cacciabili in violazione della legge nazionale e regionale, che per il prelievo indicano caratteristiche eccezionali e stringenti”.
Lo rende noto la stessa associazione ambientalista, definendo la delibera “un regalo alle doppiette che consente espressamente l’abbattimento di 30.000 esemplari di storno, in un’area molto estesa del nostro territorio”, e ricordando che la decisione della giunta regionale è arrivata “dopo una stagione molto difficile per la fauna selvatica caratterizzata da incendi, anche nelle aree protette, e da una terribile siccità”.
Il Wwf rimarca che “fatta salva l’eventualità che una grande concentrazione di storni possa provocare danni alle coltivazioni agricole”, questa bellissima specie di uccelli “risulta fondamentale per il mantenimento della biodiversità in Puglia”. Secondo gli ambientalisti, la delibera che ne autorizza in deroga l’abbattimento presenta numerosi punti oscuri, “senza considerare i reiterati tentativi, sempre bocciati negli anni passati, di consentire la caccia agli storni, specie protetta”, e sarebbero necessari anche pareri da parte dell’Ispra e dell’Osservatorio faunistico regionale.