Elogi per Grosso e per i compagni. Ma anche una tirata d’orecchie, benevola: “Sinora siamo stati un po’ sfortunati, ma per andare in serie A dobbiamo cambiare mentalità fuori casa”. Karamoko Cissé, attaccante guineano del Bari, 29 anni da compiere fra una settimana, ha parlato della sua avventura in biancorosso, dei gol, delle panchine e delle scelte di Grosso.
“Non facevo l’esterno da tempo, ma bisogna sacrificarsi. Non serve dire “Sono un attaccante, voglio fare gol”, ma lavorare per la squadra. Ci alleniamo tutti al massimo. Io mi alleno sapendo che potrebbe giocare Floro Flores, e viceversa. Ma non c’è nessun problema”, ha detto Cissé, che sta accettando con serenità il turnover, facendosi trovare pronto al momento opportuno, a suon di gol e assist.
Il Bari, però, per adesso brilla solo in casa, anche se con la Salernitana è arrivato un buon 2-2. “Ci sono delle fasi della partita nelle quali abbassiamo il ritmo e stiamo più bassi. A Salerno la partita l’abbiamo fatta e potevamo vincerla meritatamente, però ci sono stati errori commessi dalla squadra e non solo, sul primo c’era fallo e il secondo era in fuorigioco. Le trasferte? Forse ci vuole un po’ più di fortuna, a volte avremmo meritato la vittoria. Spesso ci segnano al primo tiro in porta e solo qualche volta siamo riusciti a rimediare”.
Domenica alle 20.30 al San Nicola arriva il Pescara di Zeman (“Un grandissimo allenatore, non solo per questa categoria”), Cissé spera di giocare e segnare, ma soprattutto spera in un successo del Bari: “Io vorrei segnare tre gol a partita, ma se segna qualcun altro e la squadra fa risultato per me va bene. Non sono il tipo che non dorme se non fa gol”.
Insomma, obiettivo vittoria, che si giochi o meno: “Con Grosso tutti si sentono partecipi del gruppo e i risultati si vedono, anche chi non gioca molto si sente parte del gruppo, chiunque potrebbe giocare. Lui deve fare delle scelte, ma secondo me sta facendo benissimo così come la squadra sta dando il massimo”.